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Galbusera: "L'ultimo pensiero che avevamo era l'affidabilità"

Il capo meccanico di Valentino Rossi è intervenuto ai microfoni di Radio 24 per commentare la doppia rottura dei motori Yamaha avvenuta domenica al Mugello: "Mi fa pensare che qualcosa nella fornitura non fosse all'altezza".

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing with Silvano Galbusera and Luca Cadalora

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing with Silvano Galbusera and Luca Cadalora

Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Smaltire una delusione come quella di domenica al Mugello è dura. Dopo otto anni d'astinenza Valentino Rossi sembrava avere tutte le carte in regola per tornare a vincere sulla "sua" pista, ma nel corso del nono giro la sua Yamaha si è ammutolita in una nuvola di fumo bianco.

La cosa curiosa è che quella è stata addirittura la seconda rottura di giornata per una M1, dopo che nel warm-up ne era avvenuta una praticamente identica sulla moto gemella di Jorge Lorenzo.

Sull'argomento ieri è tornato il capo meccanico del "Dottore", Silvano Galbusera, che in un intervento ai microfoni di Radio 24 ha spiegato che si è trattato di guasti che non erano prevedibili.

"I motori erano stati già tutti utilizzati nella gara precedente, per cui era il terzo motore di tutti e due e non avevano dato nessun problema. Anche perché i motori che abbiamo tolto avevano quasi il doppio dei chilometri , hanno girato senza problemi per due giorni. Non siamo in grado di capire che cosa sia successo, dobbiamo analizzare tutte le parti del motore" ha detto Galbusera.

"Il motore di Valentino aveva molti meno chilometri di quello di Lorenzo, sostituirlo preventivamente dopo quanto capitato allo spagnolo significava far correre Rossi con un motore mai utilizzato, troppo rischioso. Non abbiamo portato nulla di speciale al Mugello, i motori sono sigillati, chiusi. Niente di diverso è stato usato domenica. E’ solo sfortuna" ha aggiunto.

Anche lui, come Valentino, ha ipotizzato che ci possa essere stato qualche problema legato alle forniture: "L’ultimo pensiero che avevamo era l’affidabilità, Valentino mi ha ricordato che l’ultimo motore rotto è stato Misano nel 2007. Certo due motori rotti uno dietro l’altro mi fanno pensare che qualcosa nella fornitura non fosse all'altezza".

E il rammarico è tanto, perché secondo Galbusera il pesarese era il principale candidato alla vittoria domenica: "Valentino era molto competitivo sin da sabato, era li con Lorenzo e lo controllava, ne aveva di più dello spagnolo. Non abbiamo la controprova ma l’ha detto anche Lorenzo che Rossi ne aveva di più".

Ora i punti da recuperare nel Mondiale sono 37, ma nel tecnico italiano c'è la convinzione che i giochi non siano ancora finiti per il suo pupillo: "Ora è molto più dura, ma non è chiuso, ci sono ancora 12 gare. L’unica speranza è che con le Michelin è facile fare un errore con la gomma davanti, quindi tutto può succedere. Marquez va forte, sarò di parte ma dico che Valentino andava più forte di tutti. Nelle prossime due gare possiamo essere competitivi come al Mugello".

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