Gabarrini: "Lorenzo usa meno l'istinto rispetto a Stoner"
Christian Gabarrini, ingegnere di pista di Jorge Lorenzo in Ducati, ha fatto una comparazione tra il modo di lavoro del pilota spagnolo e quello di Casey Stoner, accanto al quale ha vinto il titolo della MotoGP nel 2007.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Dopo aver seguito Stoner in Honda ed aver ottenuto un altro Mondiale, Gabarrini è tornato in Ducati nel 2017 per affiancare il pilota maiorchino.
Il bilancio della prima stagione di Lorenzo come punta di diamante della Casa di Borgo Panigale può essere positivo in termini di adattamento. Tuttavia, il tecnico italiano ha riconosciuto che l'unico obiettivo per il 2018 può essere la vittoria. Un traguardo che non ha ancora raggiunto in Rosso.
Nonostante i risultati, Gabarrini si considera un privilegiato avendo avuto l'opportunità di lavorare con due grandi campioni come Stoner e Lorenzo.
"Tutti mi hanno detto che lavorare con Jorge sarebbe stato molto difficile, ma non è vero. Se uno gli spiega cosa sta succedendo, ragiona, anche se magari non è d'accordo. E' una persona molto buona" spiega il tecnico 50enne a Motorsport.com.
Chiedendogli di confrontare Lorenzo e Stoner, l'italiano ha preferito sottolineare i loro punti di forza.
"Sono simili in termini di talento. Entrambi sono nati per correre in moto. Sono diversi nel carattere e nel modo di approcciarsi al lavoro. Casey era un pilota istintivo, aveva bisogno di poche curve per capire la moto e non faceva molti giri. Jorge usa meno il suo istinto e preferisce lavorare con metodo" ha spiegato.
"Lorenzo è molto preciso e meticoloso, oltre che molto sensibile alle reazioni della moto" ha continuato Gabarrini, ribadendo che con lui spera di ripetere l'impresa che gli è riuscita con Stoner, che fino ad oggi è l'unico iridato della Ducati.
"Fortunatamente per me, pochi hanno avuto l'opportunità di lavorare con un pilota come Lorenzo. In alcuni momenti ho sentito la pressione perché non arrivavano i risultati che tutti si sarebbero aspettati da lui. Ma questo fa parte del nostro lavoro e dobbiamo anche cercare di liberare il pilota da quella pressione" ha concluso.
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