Forcada: "Stoner sapeva distinguere due fornitori dello stesso cerchio"
Ramon Forcada, ingegnere di pista di Maverick Vinales, è stato accanto a Casey Stoner quando l'australiano ha mosso i suoi primi passi in MotoGP ed è ancora stupito della sua grande sensibilità.
Casey Stoner
LCR Honda MotoGP Team
Forcada ha lavorato con il pilota di Southport quando ha fatto il suo debutto in MotoGP (2006) con una Honda satellite della squadra di Lucio Cecchinello. L'irruzione dell'australiano nella classe regina è stata messa in ombra dall'arrivo di Dani Pedrosa in HRC, come principale scommessa della Casa giapponese.
Tuttavia, questo non ha impedito a Stoner di impressionare tutti con il suo enorme talento: la prova di ciò, ad esempio, è stata la pole position ottenuta in Qatar, al secondo round del Mondiale, nonostante sia arrivato a Losail in ritardo, avendo avuto dei problemi con i voli.
La maggior parte dei 23 incidenti che Stoner ha patito quell'anno sono avvenuti perdendo l'anteriore (gomma Michelin). Un problema che ha risolto nel 2007, quando è salito sulla Ducati gommata Bridgestone, ottenendo il primo dei suoi due titoli iridati.
Anche se Forcada ha lavorato una sola stagione con Stoner, ha capito subito che l'australiano aveva un grande potenziale, con alcune caratteristiche uniche rispetto al resto della griglia.
Per il tecnico di Moià, Stoner è un pilota con una sensibilità incredibile: "Ad esempio: un team poteva disegnare i cerchi della moto e poi farli realizzare a due fornitori differenti. Erano cerchi identici in tutto, in termini di disegno, peso e forma. Ma Stoner era capace di distinguerli in base al feeling che aveva alla guida" ha spiegato Forcada a Motorsport.com.
"Casey si è divertito molto sulla moto, ma non aveva bisogno della moto perfetta per farlo. Lui voleva sempre vincere quando stava guidando" ha aggiunto lo spagnolo.
Il ritiro di Casey nel 2012 però non è stato per niente una sorpresa per lui: "Amava andare in moto, ma il resto delle cose non gli piacevano. Quando ha fatto il suo esordio non era in un team factory e, nonostante questo, sentiva che gli obblighi pubblicitari erano troppi per lui. Posso solo immaginare come si sia sentito in seguito" ha concluso Forcada.
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