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Intervista

Fogarty: "Rea non ha sfruttato tutte le sue possibilità in MotoGP"

Carl Fogarty ha parlato delle due gare disputate da Rea in MotoGP nel 2012 ed ha affermato come il campione del mondo WSBK all'epoca non sia riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale.

Jonathan Rea, Repsol Honda Team

Jonathan Rea, Repsol Honda Team

Repsol Media

Nel 2012 Jonathan Rea ha corso con la Repsol Honda negli appuntamenti di Misano ed Aragon finendo rispettivamente ottavo e settimo.

Queste sono state le ultime apparizioni di Rea nel paddock della MotoGP prima di unirsi alla Kawsaki nel 2015 e conquistare quattro titoli diventando così il piloti più vincente della storia della WSBK.

Carl Fogarty, tuttavia, ritiene che le cose debbano essere viste in maniera differente. Nel corso di un evento in un Dainese store a Londra ha infatti affermato: “Non ha cercato la prestazione ad effetto, ma ha corso in modo molto intelligente”.

“Forse, se avesse un’altra possibilità, guiderebbe spingendo al massimo. Fosse capitata a me la stessa opportunità mi sarei comportato in maniera leggermente differente, ma non credo che questo l’avrebbe aiutato”.

Ad inizio 2018 Rea aveva ricevuto un’offerta per correre in MotoGP, ma ha preferito restare con Kawasaki e rinnovare il contratto con il team Provec-run per altri due anni.

“Credo che Jonathan abbia avuto la possibilità di correre in MotoGP, ma non  ne sono certo. Ha preferito restare nel WSBK e non posso biasimarlo. Se decidi di andare in MotoGP vuoi la moto migliore”.

“Se hai la possibilità di correre in MotoGP, solitamente firmi un contratto di un solo anno con un team satellite. E’ difficile accettare una proposta simile quando hai una moto ottima come la Kawasaki in WSBK”.

Secondo Fogarty, un altro elemento che ha pesato nella decisione di Rea di restare in Superbike è dipeso dalla famiglia. Il campione del mondo, infatti, è sposato ed ha due figli.

“Ho avuto lo stesso problema. Ero visto come un padre di famiglia quando ai miei tempi nessuno era sposato o aveva figlia. Quando avevo 25 o 26 anni avevo già due figli. Forse questo fattore non mi ha aiutato”.

“Jonathan si trova in una situazione simile alla mia. I nostri percorsi sono molto simili, ma non credo  che sia stato influenzato nella sua scelta dalla famiglia. Devi essere giudicato da quanto vai veloce in moto e lui riesce ad andare veloce in ogni condizione”.

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