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Ezpeleta: "Faremo tutto il necessario per correre più gare possibile"

Carmelo Ezpeleta ha spiegato oggi in Qatar che, nonostante la crisi del Coronavirus, la MotoGP sta lavorando per disputare il massimo numero di gare possibile.

Partenza: Marc Marquez, Repsol Honda Team, al comando

Foto di: Bob Meyer

Il massimo responsabile della MotoGP, Carmelo Ezpeleta, ha presenziato alla conferenza stampa del Gran Premio del Qatar per annunciare che il Mondiale MotoGP inizierà il 5 aprile ad Austin e che il Gran Premio di Thailandia si disputerà nella precedente data di quello di Aragon - il 4 ottobre - che invece sarà anticipato di una settimana.

Il CEO di Dorna ha voluto chiarire: "Faremo tutto ciò che è in nostro potere, e altro ancora, in modo che quest'anno si disputi il numero massimo di gare possibili, ovvero 19. Questo ora è il nostro unico obiettivo" ha detto prima di confermare che la gara in Qatar è cancellata per la MotoGP, pur con qualche sfumatura.

"La Gara della MotoGP è stata annullata, correranno solo la Moto2 e la Moto3, non ci sono possibilità. Se ne esiste una alla fine dell'anno, la studieremo, ma in linea di principio è cancellata" ha detto riguardo alla possibilità di tornare a Losail.

"Questo è un campionato sportivo, quindi qualsiasi cambiamento è possibile se sono coinvolte tutte le parti" ha aggiunto.

Ezpeleta è stato molto fermo sulle intenzioni di Dorna, ripetendo ancora che "l'obiettivo è quello di disputare il numero massimo di gare. Faremo tutto il necessario per fare quante più gare possibile".

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Tuttavia, il grande capo della MotoGP ha ammesso che esiste un numero minimo di gare da rispettare per fare in modo che la stagione 2020 possa assegnare un titolo mondiale.

"L'obiettivo minimo è di 13 gare. E' quello che abbiamo sottoscritto con la FIM, ma l'obiettivo è di farne 19, magari facendone qualcuna anche in date poco appropriate".

"Il prossimo Gran Premio sarà quello degli Stati Uniti e stiamo aspettando di inviare lì tutto il materiale".

"Abbiamo valutato la possibilità di spostare Austin alla fine dell'anno ed anticipare una gara spagnola all'inizio (Aragon), ma non c'è molto spazio, non è facile spostare le gare".

"Grazie al governo dell'Aragona però abbiamo potuto anticipare di una settimana la loro gara, inserendo la Thailandia in quello che era il loro slot".

Ezpeleta poi ha voluto mandare un messaggio piuttosto forte e chiaro a tutto il paddock.

"Chiediamo a tutta la comunità della MotoGP di non prestare attenzione alle voci. Lavoriamo per disputare il campionato ed abbiamo abbastanza forza per riuscirci. Ma promettiamo che rispetteremo sempre le leggi dei paesi in cui andremo a correre".

Inoltre, ha voluto chiarire che la questa situazione non causerà disuguaglianze dal punto di vista sportivo.

"Ovviamente non sarà un campionato normale, ma sarà sempre sportivo e con pari opportunità per tutti i partecipanti".

Riguardo alle garanzie che il campionato inizierà ad Austin, è stato comunque piuttosto cauto.

"Ad oggi, negli Stati Uniti e in Argentina non ci sono problemi, ma non posso immaginare cosa accadrà in futuro. Dopodiché saremo in Euroa e dipenderemo dalla situazione di quel momento. Alcune autorità hanno limitato il numero di spettatori per alcuni eventi, quindi dobbiamo vedere quali misure incontreremo".

Una posizione che potrebbe anche portare a vedere alcune gare disputate a porte chiuse.

"Tutto è possibile, la cosa più importante è che sia tutto concordato tra le parti in causa. Al di là dell'aspetto economico, per noi la cosa più importante è che le gare vengano disputate e lavoreremo in modo da disputarne il più possibile" ha insistito ancora una volta.

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