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Espargaró: “Sarà un anno duro, chiave è il rapporto con il team”

Aleix Espargaró ha ritrovato il suo ingegnere di pista in Aprilia giovedì scorso dopo molti mesi senza vedersi. Per lo spagnolo, in una stagione atipica e compressa, il rapporto con la squadra sarà fondamentale.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Foto di: Aleix Espargaro

Il maggiore dei fratelli Espargaró aveva trascorso 94 giorni senza salire in moto e senza vedere il suo ingegnere in Aprilia, Antonio Jiménez, l’ultima volta risale alla conclusione del test invernale dello scorso 24 febbraio in Qatar. Ma giovedì scorso, Aleix è tornato a sentire le sensazioni in sella ad una moto, anche se da strada, e ha trascorso qualche ora con il responsabile del suo lato del box in MotoGP.

Insieme ad altri piloti, Espargaró ha girato al Circuit de Catalunya in alcuni test privati, i primi da quando è scattato lo stato d’emergenza causato dalla pandemia del Covid-19. A Motorsport.com Aleix Espargaró racconta il ritorno in sella: “Era tantissimo tempo che non salivo in moto, praticamente dai test in Qatar di tre mesi fa. Anche se non si tratta di una MotoGP, ho potuto usare una Superstock (Aprilia RCV 1100, ndr) che va piuttosto veloce, quasi 310 km/h alla fine del rettilineo. È una moto che trasmette belle sensazioni”.

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“Posso assicurare che sono più di 25 anni che corro in moto, da quando avevo quattro anni – prosegue Aleix dopo aver concluso il lavoro al Circuito di Barcellona – e la sera prima ero agitato all’idea di poter tornare in moto dopo così tanto tempo rinchiuso in casa. Devo ammettere che mi sono divertito molto”.

Senza la possibilità di guidare l’Aprilia RS GP con cui corre nel mondiale, le sessioni di test al Montmeló servono per riprendere alcuni automatismi: “Ricordo altri allenamenti con queste moto, che sono derivate di serie. Avevo sempre la sensazione che non fossero veloci, in confronto alle MotoGP. Ma stavolta, nei primi giri, la sensazione di velocità è molto grande dopo aver trascorso tanto tempo senza guidare. Ovviamente sono passati solo tre mesi ed è come andare in bicicletta. Non è qualcosa che si dimentica, ma la sensazione di andare veloce, soprattutto nei primi giri, ti sconvolge un po’”.

Il rapporto con il team è fondamentale

Per il pilota catalano è importante cominciare a lavorare con la squadra in vista di una stagione che, se tutto va bene, inizierà con due gare a Jerez de la Frontera a luglio: “La sensazione più bella di giovedì non è stata quella della moto, ma l’idea di uscire di casa, oltrepassare la porta ed uscire in strada. È stato anche ritrovare il mio tecnico Antonio Jiménez, il mio meccanico Robert Galán, erano tre mesi che non ci vedevamo. È stato bello anche mettermi la tuta, il casco…tutte cose abituali a cui non avevo mai dato peso, ma che dopo questa lunga quarantena sono impagabili”.

“Personalmente volevo fortemente che venisse il mio tecnico, anche se non si può lavorare sulla moto. Abbiamo approfittato del fatto che non vive lontano dal circuito, ma volevo tornare all’idea del lavoro e cominciare a concentrarmi sul da farsi, non volevo che fosse un gioco”.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il pilota Aprilia afferma che la convivenza con il team sarà una delle chiavi per questa stagione così atipica: “Sarà un anno molto duro, sarà tutto molto compresso. I rapporti personali con la squadra saranno molto importanti, trascorreremo molto tempo insieme in pochi mesi e non vedo l’ora di tornare”.

Per quanto riguarda le condizioni che si troveranno durante il 2020, Espargaró ne sottolinea alcune: “Il problema principale è l’incertezza data dal non sapere quante gare ci saranno, quanta gente di meno ci sarà nel box per lavorare, come sarà correre senza pubblico, come sarà la vita nel paddock, che ovviamente sarà molto diversa. Ma confido nel fatto che ci adatteremo velocemente ai cambiamenti, non possiamo commettere errori, perché non ci sarà tempo di recuperare. A parte tutto ciò, credo che alla fine la stagione sarà più normale di quanto tutti ora ci aspettiamo”.

Aleix, residente ad Andorra, non ha avuto l’occasione di allenarsi in moto fino a giovedì scorso, mentre vedeva altri piloti che invece potevano farlo. È il caso dell’Italia e, senza andare toppo lontano, di suo fratello Pol Espargaró, che ha effettuato un test privato con KTM in Austria: “Quando ho cominciato a vedere che tutti i piloti italiani cominciavano a girare a Misano ed al Ranch ho pensato che non fosse giusto e mi faceva arrabbiare. Ma questo è successo a molti altri sportivi di diverse discipline ed ambiti, a causa di questa pandemia. Comunque credo che due o tre settimane in più di allenamento per altri piloti non faranno una grande differenza, perché questa la farà l’allenamento con la MotoGP”.

Aprilia prepara un test a breve

In questo senso, gli unici due team che possono fare un test privato sono KTM ed Aprilia, dato che possono usufruire delle concessioni. La casa austriaca ne ha già approfittato: “Con Aprilia stiamo lavorando per poter organizzare un test il prima possibile. Ma in Italia le fabbriche se la sono passata molto male, ma non è così facile organizzare degli allenamenti, ma ci stiamo lavorando”.

“Abbiamo molta voglia di girare con la RS GP, perché questo è il vero obiettivo, arrivare al meglio delle nostre possibilità alla prima gara. La preparazione alla stagione è andata molto bene e ho molta voglia di tornare a correre. Non credo che passerà molto tempo prima che potremo fare un test, sicuramente durante le prime settimane di giugno”.

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