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Espargaro: “Essere in squadra con Marquez mi fa capire perché è così veloce”

Pol Espargaró riconosce che avere accesso ai dati di Marc Marquez e guidare la sua stessa moto gli ha permesso di avere una prospettiva più reale del suo compagno di squadra in Honda e come riesce ad andare così veloce.

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Pol Espargaro, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il minore dei fratelli Espargaro e il maggiore dei fratelli Marquez sono rivali da quando hanno mosso i primi passi; inizialmente nelle gare in Catalogna, passando poi per i circuiti di tutta la Spagna finendo poi nel panorama internazionale, dove hanno condiviso la pista nel mondiale sia nell’allora classe 125cc sia in Moto2.

L’anno scorso, Pol Espargaro è arrivato nel box HRC, in uno dei momenti più concitati per la Casa dell’ala dorata, soprattutto per l’infortunio di Marc Marquez, rimediato ormai quasi due anni fa nella gara d’apertura della stagione 2020. Nella sua prima stagione da pilota Honda, Polyccio ha chiuso in 12esima posizione nella classifica generale, conquistando un podio al Gran Premio dell’Emilia Romagna, vinto proprio da Marc Marquez. Il pluricampione del mondo ha concluso l’anno in settima posizione, con 42 punti in più del suo compagno di squadra e dopo essere salito sul podio quattro volte, comprese tre vittorie.  

Entrambi si stanno preparando per arrivare ai test pre-stagionali che inizieranno fra poco meno di 20 giorni in Malesia, per quanto la presenza di Marc non è ancora confermata, a causa dei problemi di diplopia che si porta dietro dall’incidente di novembre avvenuto durante un allenamento.

Pol Espargaro, che aveva sempre visto Marquez da lontano visto che correvano per due team diversi, ha avuto l’opportunità di analizzare i suoi dati e ha così cambiato il suo punto di vista. In alcune dichiarazioni a Motorsport.com afferma: “Avevo sempre corso con Marc, ma essere a parità di condizioni, nello stesso team, mi ha dato una prospettiva più reale di quella che potevo avere prima”.

“Ci sono circostanze in cui mi sono sorpreso di quanto potesse arrivare ad essere veloce e altre in cui mi aspettavo che fosse più rapido”, spiega il catalano prima di entrare nel dettaglio. “Per esempio, in condizioni di temperatura molto elevata, con poco grip, pensavo che Marc avesse bisogno di appoggiarsi molto al posteriore, come me, per andare veloce. Ma mi sono reso conto che era il contrario. Ha bisogno di poco grip per andare veloce, e questo è molto difficile”.

Pol ha passato l’inverno ha cercare queste sensazioni di mancanza di aderenza per provare a superarle quando tornerà in sella alla RC213V: “È una tecnica, ora capisco perché si allena in un certo modo e perché fa quel che fa. Essere il suo compagno di squadra mi fa capire un po’ meglio le tecniche che usa per andare più veloce”.

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