Esclusivo, parla il manager di Vinales: "Yamaha aveva promesso una moto da titolo, per ora non è arrivata"
Paco Sanchez, agente di Maverick e di Joan Mir, ha rilasciato una lunga intervista a Motorsport.com, nella quale ha raccontato l'atmosfera che si respira nella Casa del Diapason e in Suzuki.
Il secondo classificato Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Gold and Goose / Motorsport Images
Maverick Viñales nelle ultime domeniche è cresciuto tantissimo portando la Yamaha ad Assen alla prima vittoria stagionale. Il rider spagnolo, grazie anche ad una moto indubbiamente cresciuta, si è ritrovato nuovamente a lottare per le posizioni di testa.
Stessa sorte anche per un altro giovane spagnolo: Joan Mir, che dopo le prime gare di apprendistato in MotoGP si è ritrovato negli ultimi Gran Premi ad essere costantemente nei primi 10. Risultati indubbiamente importanti per uno dei talenti più puri del motociclismo moderno.
A gestire entrambi questi giovani talenti spagnoli c'è Paco Sanchez, che da anni cura gli interessi sia di Viñales che di Mir guidandoli nel tortuoso mondo del Motomondiale. Il rider della Yamaha in particolare dopo qualche gara a vuoto sembra poter ritornare ad essere quel pilota che all'alba del 2017 era indicato come il favorito per il titolo. Sanchez si è confessato in esclusiva ai microfoni di Motorsport.com raccontandoci la situazione di entrambi i suoi assistiti.
Ci fai un bilancio sinora della stagione dei tuoi assistiti?
"Finora è stata una stagione di luci e ombre. La sfortuna, sotto forma di cadute causate da altri piloti o sanzioni hanno danneggiato chiaramente i piloti che rappresento. I risultati dovrebbero essere migliori di quello che invece indica oggi la loro posizione nella classifica iridata".
Ducati e Honda avevano messo gli occhi su Mir, cosa vi ha spinto a firmare con Suzuki?
"Questa è stata una decisione personale di Joan dopo aver parlato personalmente con Davide Brivio. Avendo apprezzato il progetto sportivo di Suzuki e visto il buon feeling che Davide gli ha dato ha deciso di firmare per loro. Non è stata una scelta semplice, perché c’erano tre grandi marchi e tre grandi squadre interessate ad averlo".
Vinales ha dichiarato di non sentirsi il numero uno in Yamaha, ci commenti questa sua affermazione?
"Non credo che ci sia un pilota numero uno in Yamaha. Hanno due grandi piloti, uno dei quali è una leggenda in attività del motociclismo e Maverick è uno dei giovani rider più talentuosi presenti sulla griglia di partenza e ha un incredibile futuro davanti a sé".
Maverick perde sempre tante posizioni al via, colpa della moto o approccio sbagliato da parte del pilota?
"Nelle ultime gare sono state apportate alcune modifiche al setting della moto e Maverick è riuscito a partire bene e a mantenere o guadagnare posizioni nei primi giri senza troppi problemi. Il team sta lavorando sodo per trovare soluzioni che permettano al pilota di dimostrare il suo enorme talento".
Pensi che qualora si dovessero ritrovare a lottare entrambi per lo stesso obiettivo possano nascere delle frizioni tra loro due?
"Tutti i piloti d’élite combattono per lo stesso obiettivo. Tutti vogliono essere campioni del mondo. Non ci sono amici in pista, ma professionalità e fair play devono sempre prevalere".
Tra Valentino e Maverick c’è collaborazione oppure ognuno pensa al proprio lavoro?
"Entrambi collaborano per sviluppare la Yamaha M1 e portarla al massimo livello possibile. Ognuno di loro però ha il suo modo di guidare e cerca di adattarla alle proprie caratteristiche".
L’anno prossimo Vinales andrà in scadenza, l’intenzione è quella di proseguire con Yamaha?
"Per ora è troppo presto per pensare al futuro. Maverick si sta concentrando sul miglioramento della sua moto e sulla lotta per vincere il Campionato del Mondo con la sua Yamaha attuale".
Come mai secondo te spesso Quartararo è andato più forte dei due piloti ufficiali?
"Quartararo ci ha sorpreso tutti con il suo rapido adattamento alla Yamaha. Anche se è difficile da capire, molte volte la moto del team satellite è migliore di quella della squadra ufficiale. Anche la mancanza di pressione aiuta ad ottenere buoni risultati. È una combinazione di fattori. Tutto questo naturalmente senza nulla togliere alle eccellenti prestazioni di Fabio come rookie".
Vista la vittoria ad Assen pensi che Yamaha debba puntare su Maverick chiedendo a lui la linea da seguire per la moto 2020?
"In Yamaha hanno l’obbligo di dare a Maverick una moto per lottare per il Campionato del Mondo. Gliel’hanno promesso quando ha firmato con loro e non lo hanno ancora fatto".
Vinales è l’unico che può battere Marquez?
"Non credo che Maverick sia l’unico pilota in grado di batterlo. Dovizioso o Valentino lo hanno battuto in molti duelli e Lorenzo ha vinto un Mondiale. Marc è un pilota molto forte, un grande campione, ma se la Yamaha dà a Maverick una moto a livello di Honda o Ducati non ho dubbi che potrebbe batterlo, non solo nelle gare singole, ma nel Campionato".
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Subscribe and access Motorsport.com with your ad-blocker.
From Formula 1 to MotoGP we report straight from the paddock because we love our sport, just like you. In order to keep delivering our expert journalism, our website uses advertising. Still, we want to give you the opportunity to enjoy an ad-free and tracker-free website and to continue using your adblocker.
Top Comments