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Due vittorie non bastano a Dovizioso, ora serve un miracolo

Entrando nelle ultime due gare della stagione con 33 punti da recuperare, il ducatista può solo vincerle entrambe e sperare che vada tutto storto al rivale Marquez. E l'ultima stagionale a Valencia sicuramente non aiuta.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Scott Redding, Pramac Racing, Andrea Dovizioso, Ducati Team, Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podium: race winner Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podium: race winner Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso era stato profetico dopo la bella vittoria di Motegi, perché aveva lasciato intendere che la trasferta di Phillip Island avrebbe avuto un certo peso sul duello tra lui e Marc Marquez per il titolo 2017 della MotoGP.

Il forlivese sapeva che la sua Ducati avrebbe sofferto tra le velocissime pieghe del tracciato australiano, ma probabilmente neanche lui si sarebbe aspettato di dover fare i conti con una vera e propria disfatta, che ha ridotto tantissimo le sue possibilità di completare l'impresa di riportare il Mondiale a Borgo Panigale.

Nella peggiore delle ipotesi, si poteva immaginare una vittoria di Marquez e magari un Dovizioso giù dal podio. Ma la realtà è stata molto più dura per gli uomini in Rosso: improvvisamente la Desmosedici GP ha ritrovato i suoi problemi cronici di "turning" e, se non ci fosse stato il ritiro per incidente dell'Aprilia di Aleix Espargaro, sarebbe stata l'ultima forza in campo.

Scorrendo la classifica, nella top 10 non c'è neanche una Ducati e la migliore è quella di Scott Redding in 11esima posizione. E la beffa è che ha superato in volato proprio quella di Dovizioso, solo 13esimo al traguardo. Un risultato che lo ha fatto precipitare a 33 punti dal rivale della Honda, che invece ha rispettato perfettamente i pronostici.

Sia chiaro, non vogliamo gettare la croce addosso alla Ducati, perché comunque ha vissuto una stagione che è stata ben al di sopra delle aspettative. Basta pensare che per trovare un'altra annata con almeno cinque vittorie bisogna tornare al 2008, ovvero a quella successiva al trionfo iridato di Casey Stoner.

Semmai è esattamente il contrario, nel senso che ormai ci eravamo abituati a vedere Dovizioso lottare al vertice anche dove pareva impensabile, come ad esempio a Barcellona e Silverstone, ed è per questo che la delusione di ieri fa ancora più male. Anche se, come sempre, il forlivese è riuscito a prenderla in maniera molto pragmatica.

"La realtà è questa e non la possiamo cambiare. Siamo stati molto bravi fino ad ora, sfruttando tutte le situazioni che si sono presentate. Oggi ci siamo trovati in una situazione che ha evidenziato i nostri limiti" ha detto dopo la gara.

"Realisticamente è difficile, ma difficile non è impossibile" ha aggiunto, parlando ancora di una possibile rimonta nei confronti di Marquez. Effettivamente, la matematica gli lascia ancora qualche spiraglio, ma contro questo Marc servirebbe un vero e proprio miracolo.

Basta fare un paio di rapidi calcoli per rendersene conto: lo scenario migliore per Dovizioso sarebbe una sua vittoria a Sepang, pista sulla carta favorevole, ed un contemporaneo ritiro di Marquez. Anche con questa ipotesi però lo spagnolo rimarrebbe davanti di 8 lunghezze.

Tante se si pensa che il gran finale si giocherà a Valencia, un tracciato sinistrorso e quindi particolarmente adatto al #93, ma anche solitamente indigesto alla Rossa, viste le numerose curve "a tornare", nelle quali serve molto "turning".

Arrivare in Spagna con 8 punti di distacco, imporrebbe un'altra vittoria a "Desmodovi", su un tracciato su cui è salito sul podio appena due volte in carriera ed una sola in MotoGP. Di contro, Marquez c'è sempre riuscito da quando corre nella classe regina, con una vittoria, due secondi posti ed un terzo.

Tra le altre cose, se il pilota di Cervera dovesse riuscire a raccogliere almeno un secondo posto in Malesia, allora tutti questi calcoli perderebbero valore, perché metterebbe in cascina i 20 punti che gli darebbero la certezza aritmetica del titolo a prescindere dal risultato dell'avversario. Ora quindi è lui ad avere il pallino in mano, mentre Dovizioso può solo cercare di vincere le ultime due gare e sperare che al pilota della Honda vada tutto storto.

A Borgo Panigale quest'anno hanno costruito un sogno, nelle prossime tre settimane vedremo se sono attrezzati anche per i miracoli...

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