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Ducati, Petrucci: "So cosa ho sbagliato, tocca a me fare meglio"

Il ternano in un anno di Ducati ufficiale ha capito come si lavora a Borgo Panigale e anche cosa non deve ripetere di un 2019 nel quale da metà stagione in poi ha avuto difficoltà che, a suo dire, si è creato da solo.

Danilo Petrucci, Ducati Team

Foto di: Ducati Corse

Danilo Petrucci è decisamente più sereno all'alba della stagione 2020 di MotoGP, nella quale affronta il suo secondo anno di fila da pilota ufficiale Ducati.

Dopo una prima avventura terminata con alti e bassi, ora il pilota di Terni sa con più certezza cosa lo aspetta e da qui vuole ripartire dimostrando il suo valore e di essersi meritato la riconferma.

"Ho un anno in più di esperienza, magari sembra poco, ma in realtà so già cosa mi aspetta, per cui è un grandissimo passo avanti per me - dice Petrucci alla presentazione della Desmosedici GP per il 2020 - Nella passata stagione volevo dimostrare il mio potenziale alla squadra e a tutti quelli che mi avevano dato fiducia. Nella prima parte dell'anno ho fatto tantissimo, mi sono spremuto al massimo e forse mi sono anche stancato troppo presto. L'ho capito a posteriori, la differenza l'hanno comunque fatta alcuni piccoli dettagli messi assieme, ma non posso dire di non essermi impegnato al massimo".

Più che l'impegno, a "Petrux" è mancata appunto l'esperienza di essere un portacolori ufficiale della Casa di Borgo Panigale, e delle relative problematiche che saltano fuori nell'arco dell'anno.

"A volte non è bastato l'impegno, ma perché non sapevo come reagire a certe situazioni, cosa che ora invece mi è chiara. Non mi è piaciuto come si è concluso il 2019, fino a tre gare dal termine ero terzo, poi negli ultimi eventi ho totalizzato pochissimi punti e questo ha influito negativamente. A livello di punti e risultati è comunque stato il mio miglior anno e l'obiettivo per il 2020 è migliorare ulteriormente questo aspetto. Non ne ho altri, se non quello di fare il massimo senza avere poi rimpianti. Ho le carte per farlo e so cosa ho in mano".

Nonostante tutto, il 29enne è stato comunque confermato in sella alla Rossa bolognese, ma questo non lo pone in una situazione di sicurezza, così come altri al suo fianco...

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"Siamo tutti sulla stessa barca a livello di contratti, per cui nella mente dei piloti ci sarà anche questo aspetto a farsi sentire in gara. Da questo punto di vista, per me non è una novità; sono due anni che combatto per guadagnarmi il rinnovo, per cui c'è più serenità e fiducia, dato che so anche come si lavora in un team ufficiale. Sono pronto a ricominciare, mi sono riposato tanto e allenato con più metodo, ho un'altra grande occasione. Non c'è una stagione più importante di un'altra, ma sicuramente darò sempre il massimo come ho sempre fatto ogni anno".

Il periodo invernale è servito per fare un ripasso su quel che è accaduto nel 2019, capendo soprattutto gli errori che hanno influito negativamente sull'esito di una stagione che fino all'estate era stata molto buona.

"Nella pausa invernale ho analizzato quel che è successo. So di avere dato il massimo, ma in maniera sbagliata, come atteggiamenti. A volte mi viene da risolvere le difficoltà d'istinto e di forza, non con criterio. L'anno in più d'esperienza mi dà la possibilità di capire cosa mi è mancato, voglio dare di più proprio su questo perché so che posso farlo. Mi metto alla prova e vedo dove arrivo".

"Prima di tutto è sempre difficile reagire bene quando sei in difficoltà. Fino a che andava bene, ero anche nella posizione di poter essere io l'avversario di Marquez, poi dal Sachsenring le cose sono cambiate. Ho perso troppo spesso la pazienza, un errore imperdonabile, ad esempio, sono state le Qualifiche in Austria, dove sono entrato in pista con l'intenzione di dimostrare a tutti il mio potenziale; infatti mi sono steso alla terza curva. E lì mi è crollato il mondo addosso, di fatto la crisi me la sono cercata da solo. Ero veloce e potevo essere in prima fila, ma a Brno era andata male e di forza volevo tornare sul podio. Nessuno mi aveva imposto nulla, è stata colpa mia".

"Lo scorso agosto mi ero messo in testa di chiudere secondo nel Mondiale, quello è stato un errore perché nella pausa estiva mi sono messo a guardare la classifica di campionato. E' stato uno sbaglio di foga, ho pensato che non stavo facendo bene o abbastanza, senza invece analizzare gli errori. Mi sono messo in discussione da solo, senza pensare a guidare, ma ad andare forte e basta. Questo me lo sono portato avanti fino alla fine dell'anno. E' qui che so dove migliorare, la forza di risolvere le problematiche ce l'ho, ma non come ho fatto nel 2019".

Il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso è sicuramente un avversario, ma anche un ottimo appoggio con il quale cercare di crescere assieme per il bene della Ducati.

"Con Dovi il rapporto è ottimo, abito sempre a Forlì e continuiamo ad allenarci assieme. In gara non ci siamo mai risparmiati, lui ha notato le mie difficoltà nel finale della passata stagione, ma è stato molto rispettoso e non si è intromesso. Mi ha lasciato fare, anche perché probabilmente non sapeva bene dove poter aiutarmi. Il clima tra noi è molto sereno e continueremo a lavorare assieme nei test, ora ci conosciamo meglio, poi in gara nessuno si risparmierà e continuerà a battagliare".

Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
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