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Ducati: basterà il Mugello per ribaltare i sorrisi imbronciati di Dall'Igna e Dovi?

Il forlivese e la Ducati non erano mai partiti così forte, ma nel box della Rossa si respira quasi un'aria di delusione e di rassegnazione di fronte allo strapotere di Marquez: il Mugello potrà ribaltare la situazione?

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Cinque piazzamenti a podio nelle prime cinque gare. La Ducati ne aveva conquistati così tanti soltanto nel trionfale 2007 del Mondiale di Casey Stoner (anche se in quel caso tre su cinque erano vittorie), eppure nel box della Casa di Borgo Panigale si respira quasi un'aria di delusione.

Le Mans doveva essere sulla carta una pista favorevole alla Rossa e sostanzialmente lo è stata, con tre Desmosedici GP nelle prime quattro posizioni. A fare centro nel bersaglio grande però è stata ancora una volta la Honda, anche se forse sarebbe meglio dire che è stato Marc Marquez: mentre il campione del mondo in carica firmava la sua terza vittoria stagionale, le altre RC213V erano infatti tutte "disperse" oltre il settimo posto.

Gigi Dall'Igna non ha usato grandi giri di parole per commentare a caldo il suo pensiero sul risultato di domenica: "Diciamo che è un bel risultato di squadra, ma il secondo posto onestamente non è che serve a tanto". Segno evidente che alle porte di Bologna probabilmente si aspettavano di andare a vincere in Francia e che le cose sono andate bene, ma non tanto quanto avrebbero sperato.

O forse il Direttore Generale di Ducati Corse inizia anche ad essere stanco di continuare a sentirsi dire che la Desmosedici GP è cresciuta, ma che ogni passo avanti non basta per battere la Honda con il #93. Perché questo è ciò che Andrea Dovizioso ha ripetuto più volte nelle ultime settimane.

"Non basta quello che abbiamo: stiamo facendo bene, ma non a sufficienza per portarci a casa il campionato. Siamo riusciti a fare sempre punti importanti e siamo lì, ma non basta" ha detto per esempio dopo la gara di Le Mans, conclusa proprio dietro a Marquez, sul quale si è concesso anche una battuta: Se non ci fosse Marc, avrei vinto due Mondiali!".

 

Battuta, ma poi fino ad un certo punto, perché in questo momento il vero problema sembra essere proprio il pilota di Cervera. Dopo aver ceduto a "Desmodovi" all'ultima curva in Qatar, Marc ha fatto la differenza su tutte le altre piste, confermando ad Austin quello che al momento è un pensiero diffuso nel paddock, ovvero che è lui l'unico avversario di se stesso. Se non avesse sbagliato quando era in fuga in Texas (aiutato però da un problemino legato al freno motore), ne avrebbe vinte quattro su cinque e staremmo parlando di fuga Mondiale. E forse è questo che ha generato questa sorta di aria di rassegnazione.

I numeri, che alla fine sono sempre i soli dati oggettivi, dicono che invece il Mondiale è ancora aperto, perché Dovizioso è staccato di soli 8 punti. Con una vittoria, un secondo, un terzo e due quarti posti, Andrea ha fatto fin qui il miglior avvio della sua carriera nella classe regina, anche se, Qatar a parte gli sono un po' mancate le zampate a cui ci aveva abituato negli ultimi due anni.

La Ducati ha deciso di puntare tutto su di lui, mettendo alla porta Jorge Lorenzo, che ci ha messo troppo tempo per trovare il modo di adattare la sua guida alla Desmosedici GP, ma che probabilmente nel mentre era stato anche un grande stimolo per Dovizioso, pur creando spesso un clima poco sereno all'interno del box: basta pensare agli ordini ignorati in Malesia e nell'ultima gara di Valencia del 2017 o l'incidente di Jerez dello scorso anno.

Affiancandogli Danilo Petrucci, l'Amministratore Delegato Claudio Domenicali probabilmente ha pensato di poter creare un clima più disteso intorno al suo uomo di punta. E da questo punto di vista l'obiettivo sembra essere stato centrato in pieno, perché non c'è ducatista che non sottolinei come si lavora bene all'interno del box in questo momento. Ma può essere che questa serenità abbia fatto perdere un po' di mordente al forlivese?

Non ci sarà modo migliore di capirlo che nelle prossime due gare, perché in arrivo ci sono due piste amiche come il Mugello e Barcellona. Tracciati dove le Rosse hanno l'invidiabile record di quattro vittorie negli ultimi due anni (due con Dovizioso nel 2017 e due con Lorenzo nel 2018). Vincere in Toscana e in Spagna sarà fondamentale per continuare a crederci e magari mettere un po' di pressione anche al "marziano" Marquez.

Se si ribalteranno i sorrisi imbronciati di Dall'Igna e Dovizioso sarà una vittoria per la MotoGP stessa, perché questa sembra davvero l'unica chiave per non arrendersi ad una stagione di dominio di uno solo e noia in stile Formula 1...

Podio: secondo posto Andrea Dovizioso, Ducati Team, terzo posto Danilo Petrucci, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
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Andrea Dovizioso, Ducati Team, Jack Miller, Pramac Racing
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Podio: Il vincitore Marc Marquez, Repsol Honda Team, secondo posto Andrea Dovizioso, Ducati Team, terzo posto Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
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Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team, il secondo classificato Andrea Dovizioso, Ducati Team, il terzo classificato Danilo Petrucci, Ducati Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team, il secondo classificato Andrea Dovizioso, Ducati Team, il terzo classificato Danilo Petrucci, Ducati Team, Alberto Puig, Repsol Honda Team Team Principal
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Danilo Petrucci, Ducati Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team, il secondo classificato Andrea Dovizioso, Ducati Team
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Il secondo classificato Andrea Dovizioso, Ducati Team, il terzo classificato Danilo Petrucci, Ducati Team
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Il secondo classificato Andrea Dovizioso, Ducati Team
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