Dovizioso: "Vincere con Aprilia sarebbe qualcosa di 'wow'!"
Dopo aver scampato il pericolo di un infortunio in un incidente di motocross, il forlivese ha parlato a Sky Sport del test con l'Aprilia che lo attende a Jerez a metà aprile: per ora resta cauto, anche se l'impressione è che la prospettiva di un ritorno con la Casa di Noale lo stia attirando sempre di più.
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Il test con l'Aprilia è salvo. E' stato questo il "regalo" di Andrea Dovizioso nel giorno del suo 35esimo compleanno. Il forlivese è caduto durante una gara di motocross e nell'incidente si era addirittura rotto il casco, ma la TAC a cui è stato sottoposto ha dato esito negativo, quindi il piano di andare a Jerez ad "assaggiare" la RS-GP dal 12 al 14 aprile va avanti.
Per il momento si tratta solo di una prima presa di contatto, che però non esclude che le cose possano farsi più concrete se entrambe le parti saranno soddisfatte e ci saranno le condizioni giuste. E a parlarne è stato lo stesso Dovizioso, intervenuto nella serata di ieri ai microfoni di Sky Sport.
"Oggi vivo alla giornata. Non so ancora cosa aspettarmi e come andrà. Per me è importante stare su una MotoGP e ringrazio l'Aprilia per l'occasione. Abbiamo i test a Jerez e poi vedremo, in questo momento la risposta giusta è mai dire mai", ha detto Andrea quando gli è stato domandato se immagina un futuro più a lungo termine con la Casa di Noale.
"Non puoi conoscere una moto finché non ci sali sopra. Al momento sarebbe sbagliato dire assolutamente no o assolutamente sì. Un sogno? Vincere con Aprilia sarebbe qualcosa di 'wow', ma so bene quante siano le difficoltà. Sognare va bene ma serve procedere passo dopo passo. Spero di dare una mano", ha aggiunto.
Infine, il tre volte vice-campione della MotoGP ha ammesso che un pochino brucia non poter essere sulla griglia della stagione 2021, che inizierà proprio questo fine settimana in Qatar: "Non essere in MotoGP quest'anno un po' di amarezza me la lascia, anche perché mi sento ancora competitivo".
Cosa che però non scalfisce la visione della sua carriera fino ad oggi: "Quello che mi rende più orgoglioso è essere riuscito a migliorarmi, e di aver lavorato con grandi professionisti. Farlo in un'età avanzata è una soddisfazione diversa, visto che è più complesso".
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