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Dovizioso: "Quello che è successo condizionerà il Mondiale, siamo umani"

Il pilota della Ducati ha cercato di evitare il più possibile le domande sul caso Rossi-Marquez, ma alla fine ha dato qualche spunto interessante. Riguardo al weekend di Austin, si aspetta di dover correre ancora in difesa.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Una caricatura di Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso è arrivato ad Austin secondo nel Mondiale MotoGP, a soli tre punti dal leader Cal Crutchlow. Dopo la bella vittoria in Qatar, in Argentina il pilota della Ducati ha faticato a trovare il ritmo giusto, ma il tanto discusso contatto tra Marc Marquez e Valentino Rossi gli ha permesso di guadagnare punti su quelli che sulla carta sono tra i rivali più temibili per la corsa al titolo.

Il forlivese ha detto chiaramente che probabilmente dovrà correre "in difesa" anche in Texas, perché questa pista non sembra particolarmente adatta alle caratteristiche della sua Desmosedici GP. L'obiettivo quindi è quello di cercare di portare a casa più punti possibile, anche se inevitabilmente le domande si sono incentrare soprattutto su quello che è successo a Termas de Rio Hondo e se pensa che questo possa avere delle ripercussioni sulla stagione di tutti.

"Qui abbiamo fatto fatica l'anno scorso, quindi sono curioso di vedere che tipo di competitività possiamo avere. Bisogna capire anche quante buche ci sono, perché l'anno scorso era un disastro. Hanno fatto delle modifiche, dovremo vedere come sono. Inoltre dovremo scoprire se c'è grip sul bagnato e credo che lo vedremo sabato. Sono tutte domande importanti, ma non credo che questo possa essere un circuito su cui possiamo fare la differenza, quindi come in Argentina dobbiamo cercare di portare a casa più punti possibili e magari puntare al podio".

Hai paura di lottare con Marc?
"Io non mi sono mai trovato tanto in quella situazione. Ho lottato tante volte con Marc, ma la nostra lotta è sempre stata aggressiva, ma entro i limiti".

Domani parlerai con lui in Safety Commission?
"Io in Safety Commission ci sono sempre e vedremo come sarà impostata la riunione di domani, ma non so se ci saranno sia Valentino che Marquez".

A Zarco non hanno dato penalità per il contatto con Pedrosa simile a quello di Marquez...
"In queste cose non voglio entrarci, non ci sono entrato in Argentina e non ci ero entrato neanche tre anni fa. Io ho le mie idee e credo che sia giusto che me le tengo per me, anche perché comunque se dico la mia opinione non cambia niente. Credo che sia giusto parlarne tra di noi per cercare una soluzione migliore e questo non vuol dire che si può trovare o che sia facile trovarla. Se mi metto nei panni di chi deve prendere le decisioni, non vorrei essere nei loro panni".

Si rischia di vivere un Mondiale avvelenato?
"Io non sono condizionato da quello che è successo a loro (Marquez e Rossi), ma loro lo sono e questo condiziona la lotta. Nel senso, che se Valentino è in battaglia con Marquez o con me cambia. E' normale, è inevitabile, perché siamo umani. In questo senso intendevo che quello che è successo condizionerà il Mondiale, non necessariamente in negativo o in positivo, ma lo condizionerà".

Servono regole più precise?
"E' impossibile fare un regolamento preciso e dire: se fai questo vieni squalificato. Però le cose si possono migliorare e bisognerebbe trovare un modo per limitare l'interpretazione, ma non è semplice. Bisogna parlarne tra di noi per cercare di migliorare le situazioni che sono andate male fino ad ora".

Marquez in Argentina ha dimostrato che in certe situazioni non riesce ad essere lucido. E' un punto da sfruttare secondo te per il campionato o è stato un episodio?
"E' difficile dare una risposta. Credo che qualunque pilota nella situazione di Marc non avrebbe fatto quello che ha fatto Marc, ma perché lui ha delle caratteristiche diverse dagli altri piloti. Probabilmente sì, ma quello che fa lui in queste situazioni dipende solo da lui. Noi abbiamo guadagnato un po' di punti, ma è dipeso da lui. Questo logicamente condiziona il campionato, perché su una pista su cui aveva la possibilità di dominare ha portato a casa zero punti".

Sei secondo nel Mondiale dietro a Crutchlow...
"Sono molto contento per lui. Quest'anno è partito bene già dai test ed in Qatar è andato bene, ma credo che sia anche la dimostrazione del fatto che la Honda ha fatto uno step rispetto all'anno scorso. Lui mentalmente sta approcciando al campionato in maniera differente e credo che questa vittoria gli farà effetto in maniera positiva nelle prossime gare".

Può essere pericoloso per il Mondiale?
"Sicuramente è uno di quei piloti che possono stare lì, ma ora è difficile dirlo per tutti".

Nonostante il primo ride through, Marquez aveva comunque chiuso la gara in quinta posizione prima di essere penalizzato. Pensi che questo faccia capire quanto è pericoloso per il campionato?
"Si, ma alla fine i punti bisogna portarli a casa e quindi ce la giochiamo fino alla fine".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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