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Dovizioso: "Perdevo troppo in tre curve e ho finito le gomme"

Il pilota della Ducati giustifica così il deludente settimo posto di Aragon. Nonostante i 16 punti di distacco rimediati da Marc Marquez però continua a crederci: "Non ci abbattiamo, perché sono convinto che possiamo farcela".

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Quest'anno, fino ad ora, la Ducati aveva sempre stupito sulle pista dove si pensava che avrebbe dovuto correre in difesa. Basta pensare ai successi di Barcellona e Silverstone per averne un chiaro esempio, ma a Motorland Aragon purtroppo le cose sono andate esattamente come si aspettavano gli uomini di Borgo Panigale, soprattutto sul lato del box di Andrea Dovizioso.

Il forlivese non è riuscito ad andare oltre il settimo posto, vedendo salire a 16 punti il suo distacco nei confronti di Marc Marquez, che invece ha vinto la gara. Il problema è che la sua Desmosedici GP era troppo in difficoltà in tre curve e questo lo ha portato a consumare troppo in fretta la gomma posteriore. Questo anche però le due sessioni perse venerdì a causa della pioggia hanno pesato.

"Non è stato un weekend facile. Purtroppo oggi in gara ero troppo lento in tre curve, la 10, la 15 e la 17, e credo che sia quello che ha condizionato il risultato. Probabilmente abbiamo accusato più di altri il non aver potuto lavorare venerdì, perché in gara perdavamo troppo in quei punti e non abbiamo avuto modo di lavorarci" ha detto "Desmodovi".

E Andrea ci ha anche tenuto a spazzare via il dubbio che l'errore possa essere stato la scelta della gomma soft al posteriore: "Non credo che le gomme siano state il problema, anche perché se guadiamo al podio ci sono una dura, una media ed una morbida. Il problema è che quando gli altri hanno cambiato ritmo, dopo una decina di giri, io mi sono dovuto attaccare al grip della gomma dietro e quindi l'ho finita troppo presto".

"Il motivo per cui non siamo stati competitivi alla fine è proprio perché perdevo troppo in quei punti. La pista aveva poco grip e quindi non c'era modo di giocare su altri aspetti. Ho cercato di limitare i danni ed ho spinto davvero tanto fino alla fine, ma purtroppo questo era il nostro massimo. Anche quando Valentino ha rallentato non sono riuscito a passarlo: potevo agganciarmi, ma non preparare il sorpasso perché perdevo troppo in certi punti" ha aggiunto.

In ottica campionato ovviamente questa gara pesa, ma lui e la Ducati non hanno assolutamente intenzione di arrendersi: "E' un peccato perché abbiamo perso un po' di punti per il campionato, ma ci sono ancora quattro gare e quindi tanti punti in palio. Non è facile, perché Marc sta dimostrando di essere molto competitivo e anche la Honda. Però abbiamo le nostre carte da giocare e non molleremo fino alla fine. Anche dopo questo risultato non ci abbattiamo, perché sono convinto che ce la possiamo fare".

Quando gli è stato fatto notare però che Marquez ha vinto quattro delle ultime sei gare, ma anche che nelle ultime due gli ha rifilato 25 punti, ha proseguito: "Indubbiamente Marc e la Honda sono più competitivi rispetto all'inizio della stagione. Dobbiamo prendere atto di questo, ma anche continuare a pensare a giocarci le nostre carte nelle prossime gare. Questa è la realtà, ma quest'anno sono successe tante cose. Fino alla gara scorsa eravamo a pari punti e adesso siamo a 16. Tutto può succedere".

Rispetto alla Honda ed alla Yamaha oggi c'erano addirittura due mescole di differenza al posteriore. Dovi però non crede che sia necessariamente un limite non riuscire a sfruttare la dura: "In certi casi può essere un limite, ma in altri un vantaggio. Oggi forse è stato un limite. Ma sono sempre tanti gli aspetti che possono condizionare un weekend, quindi dobbiamo essere bravi a lavorare".

Infine, ha detto la sua sul rientro di Valentino Rossi, quinto a soli 24 giorni dalla frattura di tibia e perone: "Valentino è stato molto forte e soprattutto mi ha stupito per quanta determinazione ha avuto all'inizio. Non mi aspettavo che partisse così aggressivo, però anche lui ha avuto un calo di prestazione, non so quanto fisico e quanto legato alla moto, e alla fine faceva davvero fatica. Le Honda quando ci hanno passato andavano il doppio, avevano molta più trazione".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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