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Dovizioso: "Pedrosa non è un kamikaze, però che delusione"

Il pilota della Ducati non è arrabbiato con Dani per l'incidente di Austin, ma mastica amaro perché è il secondo ko di fila arrivato quando poteva concretizzare risultati importanti: ora potrebbe essere secondo nel Mondiale.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Mirco Lazzari

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
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Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso ormai sembra essere diventato il "bersaglio" preferito sulla griglia della MotoGP. La scorsa settimana Andrea Iannone lo ha privato del secondo posto con un'entrata aggressiva all'ultima curva in Argentina ed oggi ad Austin è stato Dani Pedrosa a centrarlo quando si trovava nuovamente in terza posizione.

Ecco il racconto di "Desmodovi" dell'accaduto: "Non ho ancora visto le immagini, ma penso che sia un incidente facile da analizzare anche senza vederlo. In quel punto è facile perdere l'anteriore. Probabilmente è successo perché io ho frenato un po' troppo tardi, finendo lungo. Dani forse non era troppo concentrato, non ha reagito rapidamente e a quel punto ormai era troppo tardi per recuperare la situazione".

Il forlivese però non sembra voler colpevolizzare troppo Pedrosa: "Conosco Dani da tanti anni e so che è un pilota che non si prende dei rischi inutili. A tutti può capitare di commettere un errore quando si guida al limite. Dani non è un kamikaze che prova a passarti in tutte le staccate. Questo è diverso da quello che è successo in Argentina".

Il riflesso sulla classifica è che ora si ritrova già a 43 punti dal leader Marc Marquez: "E' davvero una gran delusione, perché anche oggi non sono riuscito a prendere punti a causa di un errore di un altro pilota. Questo è sicuramente l'aspetto più pesante. Perdere due podi così è davvero pesante a livello di campionato".

Però il pilota della Ducati riesce a vedere anche degli aspetti positivi anche sulla gara odierna: "Il più importante è che non mi sono fatto male, perché con questa dinamica c'era un rischio concreto. Inoltre, siamo stati in grado di giocarci il podio in tre gare molto differenti tra loro. Oggi avrei potuto essere secondo in campionato a pochi punti da Marquez".

Il potenziale nella sua Desmosedici GP quindi sembra esserci, è solamente inespresso: "Devo essere molto soddisfatto di come stiamo lavorando, perché anche quando in prova non siamo i più veloci, poi in gara riusciamo sempre a venire fuori e a creare le situazioni giuste. Questo è il modo in cui bisogna correre quando sei un pilota ufficiale. Ora andiamo a Jerez per cercare di ritornare sul podio".

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