Dovizioso: "Obiettivo raggiunto, ma potevano essere anche 20 punti"
Il pilota della Ducati è combattuto dopo il GP d'Argentina: da una parte c'è la gioia per il podio conquistato su una pista ostica, dall'altra il rammarico per aver visto sfuggire il secondo posto all'ultimo giro.
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Alla vigilia del weekend di Termas de Rio Hondo, probabilmente Andrea Dovizioso avrebbe firmato per un podio nel GP d'Argentina, visto che è sempre stata una pista ostica per la Ducati, ma il terzo posto di oggi sembra avergli lasciato almeno un pizzico d'amaro in bocca. Il pilota della Rossa ha chiuso staccatissimo dal vincitore Marc Marquez (oltre 10"), ma soprattutto si è visto infilare da Valentino Rossi proprio all'ultimo giro.
Per questo se da una parte c'è la gioia per aver centrato l'obiettivo del podio, dall'altra c'è un briciolo di delusione per essersi fatto scappare 4 punti: "Gli obiettivi si fissano prima del weekend, quindi qui l'abbiamo raggiunto. Se guardiamo al passato, il terzo posto e 16 punti vanno molto bene. Potevano essere anche 20, ma va bene".
Il rammarico del forlivese è quello di non essere riuscito a gestire le gomme della sua Desmosedici GP come avrebbe sperato, cosa che gli ha impedito di avere la meglio nel duello per il secondo posto con Valentino: "Non mi è piaciuto il modo in cui si è comportata la gomma. Ho lavorato tanto per 'salvarla' e nonostante questo mi è calata a sufficienza da non permettermi di fare dei tempi per staccare Valentino nel finale. Se non altro, mi ha permesso di dare dei tironi per arrivare insieme solo a lui, perché altrimenti sarebbe stato un casino. Però mi aspettavo di più".
"E' bello comunque essere terzi su una pista su cui ti aspettavi di faticare ed avere dei dati per migliorare. Ora guardiamo ad Austin, dove dobbiamo rimanere concentrati come qua, perché portare a casa il podio sarebbe come una vittoria" ha aggiunto.
Per quanto riguarda il pesante gap pagato nei confronti di Marquez, per ora preferisce non fasciarsi la testa: "Il distacco di oggi è molto importante, perché Marquez ci ha dato dieci secondi, ma avrebbero anche potuto essere di più. L'anno scorso forse ce ne avrebbe dati anche di più, quindi non la voglio vedere più preoccupante del solito. Il problema oggi è che lui è riuscito a mantenere una buona velocità, mentre noi siamo andati tutti più piano. Come al solito, i tempi in prova vanno sempre interpretati e oggi non c'erano possibilità".
Il segnale positivo poi è che ai piedi del podio ci sono anche le altre due Ducati di Jack Miller e Danilo Petrucci, che non sono arrivate troppo lontane: "Siamo andati forte tutto il weekend e questo vuol dire che la base è migliorata dall'anno scorso e questo è importantissimo. Ce lo dobbiamo portare ad Austin, che potrebbe essere un'altra gara molto difficile".
Quando poi gli è stato chiesto in cosa è cresciuta la Desmosedici GP rispetto all'anno scorso, ha concluso: "E' migliorata la stabilità in generale, ma anche la frenata. Comunque è più ripetibile il giro e quindi mano a mano acquisisci un feeling che ti permette di lavorare sulle gomme per arrivare pronto alla gara. Il DNA comunque è sempre quello: acceleriamo molto forte quando abbiamo molto grip, ma quando poi quello cala gli altri ci montano addosso a centro curva. E' una nostra caratteristica e dobbiamo cercare di migliorare".
Informazioni aggiuntive di Jamie Klein
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