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Dovizioso: "Non ho ancora la situazione sotto controllo"

Il pilota della Ducati scatterà ottavo domani: pensa di aver un buon passo, ma non ha ancora capito bene la gomma posteriore, quindi si aspetta una gara tosta.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

La nuova costruzione della gomma posteriore introdotta in questa stagione continua a far tribolare Andrea Dovizioso. Nel tentativo di adattare la sua Ducati, il forlivese è finito con il perdere un po' di feeling sull'anteriore e oggi ne ha fatto le spese con una scivolata in Q2, che lo ha relegato solamente all'ottavo posto sulla griglia di partenza.

Una posizione non ideale per chi come il forlivese è convinto di avere un buon passo, ma sa che su una pista come quella di Jerez de la Frontera non è affatto semplice superare. Per questo il vice-campione del mondo confida molto sull'ottimo spunto che ha solitamente al via la sua Ducati, anche se ha ribadito di non sentirsi completamente a posto su tutti gli aspetti che contano in una gara tosta come quella di domani.

"Sarà fondamentale, perché su questa pista è molto difficile sorpassare e, soprattutto, quando sei dietro ad un altro vai più piano perché si scalda tutto. E lo si sentirà ancora di più con queste temperature. Quindi sì, la partenza farà una bella differenza, ma è solo un aspetto della gara, perché quando devi fare 25 giri devi essere a posto su vari aspetti e io ancora non mi sento così. Però oggi il passo non era male, anche se non avevo un feeling ottimo con la moto. Dobbiamo continuare a studiare e a capire perché siamo in questa situazione" ha detto Dovizioso.

Il target per la doppia trasferta andalusa (la settimana prossima si corre sempre sullo stesso tracciato) è abbastanza chiaro: limitare i danni e magari dare un'occhiata al podio, cercando anche di capire il comportamento in gara del nuovo pneumatico posteriore.

"Sarà fondamentale fare dei punti importanti qui a Jerez, nelle prime due gare. Se possibile fare il podio, perché quello è il nostro obiettivo e lo è anche domani, ma non lo so se sarà possibile. Ci sono tanti piloti che hanno il nostro passo, quindi dipende da tante cose. Le condizioni saranno estreme alle 14 e avendo delle gomme nuove, i pronostici bisognerebbe farli a caso".

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"Da questo punto di vista quindi sono rilassato e concentrato sul cercare di avere più feeling sul davanti. Poi sarà fondamentale gestire la gomma dietro nel migliore dei modi, ma quella è una cosa che scopriremo soltanto in gara".

Ammettendo di essere forse anche un pochino ripetitivo, il ducatista ha poi sottolineato di non avere ancora ben chiaro in mente il quadro completo dei valori in campo, che crede dipenderà molto anche dall'adattamento alle gomme. Aggiungendo che lui potrebbe essere una delle sorprese se ritrova un po' di feeling sul davanti.

"Non abbiamo ancora la situazione sotto controllo: i tempi della qualifica e i passi gara sono abbastanza diversi. C'è ancora tutta una situazione non chiara, che dobbiamo cercare di capire senza perdere la testa. Domani dobbiamo cercare di capire i vari step che abbiamo fatto per cercare di avere un po' più di feeling sul davanti. Se ritroviamo quello, potremmo fare la gara davanti".

Oggi durante alla Q2 abbiamo assistito anche all'infortunio di Alex Rins, che rischia di minare seriamente l'inizio della stagione del pilota della Suzuki. Essendo uno dei più esperti in griglia, ad Andrea è stato domandato se con una stagione così compressa come questa non si debba magari provare a prendersi qualche rischio in meno.

"Per il livello che c'è oggi in MotoGP, se solo pensi a questa cosa, finisci per andare più piano. Non puoi fare questi ragionamenti, perché non puoi fare una vera gestione del rischio. Sarebbe bello avere un potenziometro per decidere quanto rischiare, ma purtroppo non è così. Se non continui a spingere e non cerchi di oltrepassare i tuoi limiti, non è che non riesci a vincere, non riesci neanche a rimanere in MotoGP".

"Questo è il motivo per cui alcuni piloti fanno subito dei risultati e poi magari vanno a picco. Ci sono tanti aspetti da gestire e devi sempre fare di più, ma è così in tutti gli sport fatti ad alto livello. Alla fine il campionato non è che fosse poi troppo meno compatto prima. Anzi, era molto più lungo. Quando ti fai male, dipende sempre cosa ti fai ed è anche un po' una questione di fortuna o sfortuna" ha concluso.

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Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Andrea Dovizioso, Ducati Team, Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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