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Dovizioso: "Marquez non è nato Marc Marquez, lo è diventato"

Il pilota della Ducati, che a Silverstone ha deciso di non usare la nuova carena, ha raccontato come ha costruito il momento magico che lo ha portato a lottare per il Mondiale e in alcuni passaggi ha espresso concetti interessanti.

Podio: Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso sta vivendo un momento magico. Ha vinto tre delle ultime sei gare della MotoGP e quindi è secondo nel Mondiale, a soli 16 punti dal leader Marc Marquez. Tra le altre cose, è reduce da un GP d'Austria che è stata una sorta di vera e propria laurea, visto che è riuscito a piegare proprio lo spagnolo della Honda all'ultima curva. E' normale quindi che alla vigilia del weekend di Silverstone abbia parlato soprattutto del suo momento più che di quello che si aspetta nei prossimi giorni.

"Quella appena passato è stata una bella settimana e voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno fatto i complimenti, perché sono state davvero tante e fa piacere. Riguardare la gara forse è stato più stressante che farla e forse avevate ragione quando mi dicevate che forse non mi rendevo conto di quello che avevo fatto. Sulla moto però l'avevo vissuta diversamente, perché gli ultimi giri ero davanti quindi ero concentrato sulle linee e sul cercare di fare tutto perfetto" ha detto "Desmodovi" ricordando la gara del Red Bull Ring.

"L'ultima curva l'ho rivista più volte e sono ancora più contento di come sono riuscito a gestirla. Mi conferma quanto sono stato lucido nel riuscire a fare quello che volevo. Qualsiasi altra manovra sarebbe andata peggio, quindi sono contento di come l'ho gestita, anche per le gomme" ha aggiunto.

Quando gli è stato chiesto se è sorpreso del grande momento che sta vivendo, ha proseguito: "Non sono sorpreso perché c'è un lavoro dietro e sai perché arrivano sempre i risultati. Quello che è successo quest'anno è diverso da quello che ho fatto prima nella mia carriera in MotoGP, ma c'è un lavoro grande, quindi non sono sorpreso. Ma capisco anche che voi siate tutti sorpresi, perché non mi avete mai visto a questo livello".

Poi ha spiegato come è arrivato a questa sua grande maturazione: "E' un insieme di cose, il risultato non si ottiene mai per un motivo solo. Sicuramente sono io il primo a dire che mi sento più forte, più competitivo e più completo di prima. Adesso ho 31 anni e quando ne avevo 20 non ero assolutamente così tanto forte. Credo che aver trovato più consapevolezza, ma non dimentichiamoci che sono sempre stato là davanti. Tra stare davanti e vincere c'è differenza, ma adesso, mettendo tutti i tasselli insieme si arriva a questi risultati. In certi anni probabilmente non ero pronto al 100% come lo sono adesso".

Ma forse la cosa più curiosa l'ha detta spiegando che secondo lui uno non nasce campione, ma lo diventa per tutto un insieme di cose: "Io credo che nessuno nasce con qualcosa in più. Tutto quello che viene fuori si costruisce in base a chi conosci, a chi frequenti, come ti vai ad approcciare alle cose. Marquez non è nato Marc Marquez, lo è diventato".

Eccolo poi finalmente a parlare del weekend che lo attende, nel quale ha già detto che inizierà senza la nuova veste aerodinamica della Ducati, ma utilizzando la carena standard.

"Adesso siamo a Silverstone in una situazione molto più difficile. E' una pista completamente diversa e alla mattina facilmente puoi trovare fresco. E' abbastanza complicata, ma sempre molto affascinante, mi è sempre piaciuto però correre in Inghilterra. Sappiamo quanto siano forti i nostri avversari e soprattutto in questo momento la Honda".

"Diciamo che io mi aspetto un weekend diverso dall'anno scorso, perché credo che sarà più facile gestire la moto, anche nei cambi di direzione. L'anno scorso ho avuto un grosso problema all'avambraccio ed ho dovuto mollare negli ultimi giri. Ora non posso dire quanto saremo veloci, ma io credo che la situazione sarà diversa dal 2016. Bisognerà vedere anche i nostri avversari come si comporteranno, ma possono succedere tante cose, quindi voglio approcciarmi in un modo rilassato" ha concluso.

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