Dovizioso: "In Qatar saremmo stati veloci"
Il pilota della Ducati ha parlato a Casa Sky Sport in occasione del suo 34esimo compleanno, mostrando ottimismo per quando finalmente potrà partire la MotoGP 2020.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Ieri Andrea Dovizioso ha spento 34 candeline. Proprio come il numero che aveva all'inizio della sua carriera, che poi si è tramutato nel 4 quando è stato il momento di fare il salto verso la MotoGP e successivamente nello 04.
La pandemia del Coronavirus ha reso particolare però questo compleanno. Ieri avrebbe dovuto essere di rientro dalla seconda gara della stagione, in Thailandia, invece era isolato a casa sua, in attesa di capire quando potrà finalmente iniziare la stagione 2020.
Per ora è stata cancellata la gara del Qatar e sono state rinviate quelle di Thailandia, Stati Uniti ed Argentina, ma la sensazione è che a breve ci saranno novità almeno per quanto riguarda le gare di maggio, perché potrebbe essere ancora troppo presto per ricominciare.
Il pilota della Ducati è riuscito a trovare anche un piccolo lato positivo a questa clausura, ascoltando quello che ha detto nel collegamento fatto con Casa Sky Sport su Sky Sport 24.
"Fortunatamente riesco a svagarmi e ad allenarmi, non ho perso nemmeno un giorno di allenamento. Sono settimane difficili, che ti fanno capire tante cose. Siamo abituati ormai ad avere vita troppo frenetica, ti perdi alcuni aspetti importanti, quando hai tutto questo tempo per pensarci ti schiarisci un po' le idee. Possiamo vederlo come il lato positivo di questa situazione" ha spiegato Dovizioso.
Ovviamente, però, c'è stato lo spazio per parlare anche della pista, anche se per il momento non è chiaro quando ci si potrà tornare. E Andrea ha ribadito di essere soddisfatto del lavoro fatto nei test pre-campionato, anche se il suo nome non è mai stato nelle posizioni di vertice.
"I test non sono andati male. Non è facile capire di preciso a che punto siano gli altri, perchè ci sono tanti modi per fare i test: c'è chi vuole dimostrare di essere davanti e chi no, quindi non sai chi abbia spinto al 100% e chi abbia voluto rischiare. L'importante è capire, è questo che la differenza".
Anzi, il tre volte vice-campione del mondo ha le idee molto chiare su come sarebbe andata se si fosse corso a Losail: "Di sicuro in Qatar saremmo stati veloci".
Ma anche allargando il discorso all'intera stagione, sembra convinto di avere ancora le carte giuste per lasciare il segno in sella alla sua Desmosedici GP.
"Il 2020 è un anno particolare, c'è un livello sempre più alto, con moto sempre piu competitive e giovani sempre piu talentuosi, comincia ad essere dura per noi vecchietti, ma possiamo ancora dire la nostra".
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