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Dovizioso: "Quest'anno siamo stati davvero competitivi solo da Brno. E così non si vincono i Mondiali"

Il forlivese della Ducati sprona il team di Borgo Panigale per arrivare pronti sin dalle prime gare per poter lottare per il Mondiale. Intanto dovrà difendere la seconda posizione dagli attacchi di Rossi.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Il titolo mondiale Piloti è ormai assegnato da qualche giorno, dunque Andrea Dovizioso si concentrerà a partire da questo fine settimana nel conquistare per il secondo anno consecutivo il secondo posto nel Mondiale.

Il pilota della Ducati dovrà difendere la posizione dagli assalti di Valentino Rossi, che a Phillip Island è sempre andato molto forte e anche in questa stagione potrebbe essere molto insidioso nonostante le numerose difficoltà palesate nel corso della stagione dalle Yamaha M1 ufficiali.

"C'è da stare attenti sicuramente a Valentino in questo finale di stagione nella lotta per il secondo posto nel Mondiale. Me lo aspetto molto forte qui a Phillip Island, ma anche in Malesia e a Valencia. Non vedo perché non debba essere veloce. Questa poi è una pista particolare per la conformazione della pista, per le condizioni atmosferiche. Sarà importante portare a casa più punti possibili su questa pista".

"Rimaniamo concentrati perché vogliamo cercare di capire più cose che possiamo in questo fine settimana perché è una pista particolare e le sue caratteristiche non le trovi in altre piste, ma qui abbiamo sempre fatto fatica e vogliamo vedere di quanto saremo più veloci rispetto all'anno passato per cercare di avere più input possibili per i test invernali. Questo per noi è molto importante".

La differenza di prestazioni tra Ducati e Yamaha è stata palese per gran parte della stagione, eppure Valentino è ancora molto vicino in classifica a "Desmodovi". Per questo il forlivese ha cercato di dare una spiegazione alla situazione attuale della classifica piloti, che lo vede ancora in lotta con il 9 volte iridato della Yamaha.

"Purtroppo quest'anno abbiamo lasciato per strada molto punti, però come sempre bisogna decidere da che punto di vista vedere le cose. Noi stiamo lavorando sempre per migliorare. Quest'anno siamo riusciti a giocarci vittorie e podi dove negli anni passati non potevamo. Se avessimo fatto un campionato come ha fatto Valentino avremmo certamente più punti, ma non ci saremmo assolutamente giocati il campionato con Marc, quindi non è quello che stiamo cercando".

"Credo che Valentino sia stato costretto a fare un tipo di campionato differente dal nostro. Non trovandosi bene con la moto è stato intelligente a gestirsi e a portare a casa il risultato pur arrivando parecchi secondi indietro. Noi non eravamo in quella situazione, abbiamo un potenziale maggiore e abbiamo cercato di lottare per altre posizioni, ma sono stati commessi tanti errori. E questa è la realtà. Però alla fine il nostro obiettivo era giocarci il campionato, dunque l'approccio alla stagione doveva essere questo, non arrivare più vicino a Marquez con meno punti. Si migliora quando fai certi risultati, anche se Marquez è stato più forte anche quest'anno".

Nelle ultime gare Dovizioso ha sempre cercato di fare l'andatura della corsa, venendo però beffato da Marquez in Thailandia mentre in Giappone è stato autore di una caduta a due giri dalla fine, proprio mentre si stava giocando il successo con il neo campione del mondo della MotoGP.

"In Giappone Marquez non mi ha studiato. Si è attaccato al gancio ed è stato bravo ad arrivare alla fine con me. Ogni gara ha una propria storia. Se sono stati davanti in gara c'è sicuramente un motivo. Ci sono strategie. Poi, certamente non posso dire sia stato dato il massimo. Si poteva fare di più, ma ho imparato tante cose a Buriram e a Motegi. Poi è chiaro che bisogna far tesoro di certe cose. Poi ora non ci stiamo giocando il campionato, dunque tutto quello che succede è un bagaglio molto importante per noi. Che ci servirà in futuro. Non sto vivendo queste situazioni in modo negativo. Mostrano la forza di Marc, ma mi serviranno nel 2019".

Andrea ha poi sottolineato come Honda abbia lavorato molto bene sulla RC213V, rendendola molto più competitiva rispetto all'anno passato e colmando il gap con la Ducati in alcuni aspetti come, ad esempio, l'accelerazione. Questo ha permesso a Marquez di essere ancora più forte quest'anno e di poter cercare il limite con meno frequenza rispetto a quanto accaduto nel 2017. In più, il pilota italiano ha aggiunto che per lottare per il Mondiale, Ducati dovrà prepararsi molto meglio e arrivare già a un alto livello di competitività dalla prima gara della prossima stagione.

"Marquez aveva una moto migliore quest'anno. Lo scorso anno la Honda faticava in accelerazione e non era all'altezza in questo aspetto. Era al limite in ogni pista. Ma quest'anno ha vinto 8 gare e vuol dire che hai una superiorità. Nessuno può sapere la percentuale di merito. Diciamo che dipende molto da quanto si è al limite in gara. Marc sbaglia, ma solo quando è al limite. Quest'anno c'è stato, anche parecchio, ma non sempre. Ecco perché è riuscito a vincere tante gare".

"L'anno scorso abbiamo fatto ottimi exploit, ma non eravamo affatto competitivi in altre gare. Marc invece quando non vinceva portava a casa comunque tanti punti. Quest'anno siamo migliorati, abbiamo iniziato a fare meglio anche su piste in cui prima facevamo fatica. Ma siamo migliorati da Brno e se si migliora da Brno non si vincono i Mondiali. I campionati si vincono essendo competitivi sempre dalla prima gara".

Infine, Dovizioso ha ammesso che a Phillip Island cercherà quest'anno di portare a casa un podio. Sulla pista australiana non ha mai portato a casa risultati importanti (fatta eccezione per il terzo posto ottenuto nel 2011 da pilota Honda HRC), dunque cercherà di confermare la crescita della Ducati anche su piste in cui sino allo scorso anno era molto difficile esaltare le doti della Desmosedici.

"Scommetterei su un nostro podio. Certamente. Inoltre a Phillip Island non ho portato a casa tanti bei risultati. Ci vuole un risultatone, siamo qui per questo. Non è facile, mi aspetto Suzuki e Yamaha molto veloci. Inoltre qui Marquez e Crutchlow fanno paura. Siamo già tanti per il podio!". 

 

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