Dovizioso: "Ducati competitiva a Misano, ma nessun gioco di squadra con Jorge"
Il romagnolo è ottimista dopo i test sulla pista romagnola dove non ha mai tratto grandi emozioni e i collaudi svolti ad Aragon. Andrea vede una Ducati che si adatta a tutti i tracciati ed esclude che ci possano essere giochi a tavolino per andare a prendere Marquez.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
L’ambiente a Misano è pirotecnico già dalla conferenza stampa del giovedì per cui, Andrea Dovizioso si guarda bene dal farsi ingoiare da facili polemiche e il pilota romagnolo si tiene a distanza dall’alta tensione fra Valentino e Marquez e analizza con la consueta razionalità l’appuntamento di casa che non gli ha mai regalato grandi emozioni in passato, mentre la Ducati sembra aver trovato la strada della competitività dopo gli ultimi test.
Insomma Dovi vuole essere protagonista non a parole, ma nei fatti…
“Misano non è certo la mia pista migliore, parlo dal punto di vista tecnico. Lottiamo anno dopo anno, in passato la nostra velocità era buona in prova ma non in gara. Ora penso che siamo in una situazione un po' diversa, soprattutto dopo il test che abbiamo svolto positivamente qui: finalmente mi sono sentito a mio agio anche sulla pista di casa”.
“Abbiamo trovato un buon grip anche se faceva molto caldo e la velocità era davvero buona. Sono stati positivi anche i test ad Aragon che hanno confermato il nostro miglioramento rispetto all'inizio della stagione. Abbiamo potuto girare con molta gomma in terra e con molto caldo, mentre le condizioni qui saranno diverse. Penso che potremo essere molto competitivi”.
Stai cercando di crescere anche tu come pilota?
“Sì, certo, questo è l'obiettivo, ogni anno, ogni gara, ogni weekend dobbiamo cercare di migliorare costantemente noi stessi e la moto. Credo che sia quello che stiamo facendo ora. La conferma la stiamo avendo da molti circuiti, perché alla fine il risultato lo devi fare in gara. Non mi sono mai sentito così bene sulla moto: ogni volta che cominciamo a girare su una pista diversa siamo veloci fin dall'inizio e questo fa una grande differenza”.
Per battere Marquez dovreste forse fare un po’ di gioco di squadra come si fa in F1?
“Penso che la storia sia un po' diversa rispetto alla Formula 1. Nei GP delle monoposto è normale vedere il gioco di squadra e il più delle volte sono costretti a farlo se vogliono vincere il campionato. Può piacere o no, ma penso che sia nella storia di quello sport. In MotoGP la musica è diversa: in questo momento io e Jorge vogliamo arrivare entrambi almeno secondi in campionato e, quindi, non possiamo fare alcun accordo per cercare di recuperare dei punti su Marc”.
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