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Dovizioso: "Chi decide in Ducati? Alla fine comanda Dall'Igna"

La decisione legata al futudo di Dovizioso in Ducati è stato uno dei temi caldi della giornata, ma finalmente il forlivese ha ritrovato anche il feeling con la Desmosedici GP.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso e la Ducati sono stati al centro dell'attenzione in questa prima giornata di prove del Gran Premio d'Austria. Da una parte c'era la curiosità di capire se gli uomini in Rosso avrebbero trovato la chiave per risolvere gli enormi problemi incontrati a Brno e così è stato, perché il forlivese ha staccato il secondo tempo nell'unico turno disputato sull'asciutto, risultando forse quello messo meglio a livello di passo.

Dall'altra, però, a tenere banco sono stati soprattutto i discorsi riguardanti il suo futuro, con il team manager Davide Tardozzi che ha ribadito a diverse emittenti televisive che la decisione definitiva sarà presa dopo la seconda gara del Red Bull Ring, non senza strizzare nuovamente l'occhiolino al grande ex Jorge Lorenzo. Cosa che ha fatto sorridere Dovizioso, che poi ha sottolineato che in realtà la decisione non spetterà al manager romagnolo.

A quel punto, inevitabilmente, Andrea è stato stuzzicato su cui la prenderà questa fantomatica decisione e questa volta si è un po' sbilanciato: "Mi volete mettere nei problemi (ride). Tanto quello che dico io verrà smentito, perché viene sempre detto quello che conviene dire, ma alla fine comanda Gigi (Dall'Igna)". Un indizio importante se si pensa alla passione per Lorenzo che Dall'Igna non ha mai nascosto.

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La doppia trasferta austriaca però potrebbe ancora ribaltare le carte in tavola, perché finalmente il vice-campione del mondo oggi è riuscito a ritrovare il feeling che cercava in sella alla Desmosedici GP e si è subito reinserito nel lotto di quelli che possono ambire alla vittoria, anche se, come sempre, si è mostrato molto prudente.

"Non ha senso parlare di gara o di cosa possiamo fare con un solo turno, anche se ti può far capire già tante cose. E' molto indicativo quello che è successo stamattina, ma a volte succede che per vari motivi alcuni piloti non riescono a mettersi a posto nel primo turno e vengono fuori nel secondo. Non avendo avuto questa possibilità, diciamo che sono venuti fuori solo quattro piloti che hanno un buon passo" ha detto Dovizioso.

"Ma è buono essere lì ed essere partiti con un buon passo, anche perché poi quando ho deciso di fare il tempo, mi è venuto. E' solo che positivo, ma queste gomme sono diverse, lo slide è tanto. Credo che si debba guidare un po' diversamente rispetto al passato, quindi solo facendo il passo nei turni puoi capire questi piccoli dettagli. Domani, se sarà asciutto, si potrà capire un po' di più" ha aggiunto.

La cosa più importante però è aver ritrovato la sua staccata, punto cardine della sua guida: "Ho avuto un buon feeling in frenata. Era quello che cercavo ed è venuto. Puntavamo tutto su questo, perché sapevamo che quando riesci a fare la frenata bene, poi di conseguenza puoi fare bene anche il resto. In uscita non mi sento ancora esagerato, però la frenata mi veniva bene e il centro curva lo facevo abbastanza bene. Ho ritrovato un buon feeling".

Il grande lavoro fatto negli ultimi tre giorni, studiando anche i dati di Pecco Bagnaia e Johann Zarco, che erano stati veloci a Jerez e Brno, sta cominciando a dare i suoi frutti. Poi bisognerà vedere se sarà ripetibile anche su altre piste, ma intanto al Red Bull Ring sembrano esserci di nuovo le carte in regola per fare bene.

"Abbiamo cercato di restare tranquilli anche se la delusione era grande. Abbiamo studiato tre giorni ed è venuto fuori abbastanza quello che è successo nelle prime tre gare. Approcciare la frenata in un'altra maniera sta funzionando. Ripeto, siamo in Austria: è una pista molto corta e ci sono poche curve, quindi devi guidare in un modo solo. Mi viene più facile di base, perché sono uno che frena forte e la pista ci aiuta, perché la nostra moto funziona meglio rispetto ad altre. Comunque metti tutto insieme e siamo ritornati ad essere veloci, costanti ed in linea con quelli là davanti. Poi bisognerà vedere se riusciremo a portare avanti questa cosa anche in altre piste".

Infine, ha chiarito che copiare i setting di Bagnaia o Zarco non sarebbe servito a nulla, ma che è stato fondamentale capire le chiavi che gli permettevano di essere veloci ed adattarle al suo modo di guidare.

"I dati sono fondamentali per tutti, perché aiutano a migliorare. E' un modo di lavorare che tutti seguono adesso, perché possono farti capire la direzione da prendere. Come ho detto più volte, è fondamentale avere dei dati per capire, non per copiare. Tu devi capire cosa sta succedendo e come puoi migliorare, ma bisogna adattare le cose a modo proprio per sfruttarle al massimo. Se copi un altro, le cose non ti verranno mai bene come le fa l'altro. L'importante è aver capito più cose e riuscire a metterle in pratica" ha concluso.

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Andrea Dovizioso, Ducati Team
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