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Dovizioso: "Bellissimo, ho fatto tutto l'ultimo giro piangendo!"

Il pilota della Ducati racconta l'emozione del ritorno alla vittoria in MotoGP dopo 7 anni a Sepang e si gode questo grande momento: "Vincere dopo quello che abbiamo passato con la Ducati è una grande soddisfazione personale".

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team, il secondo classificato Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, il terzo classificato Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
La moto di Andrea Dovizioso, Ducati Team con la copertura per la pioggia
Andrea Dovizioso, Ducati Team
La moto di Andrea Dovizioso, Ducati Team con la copertura per la pioggia
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il polesitter Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il poleman Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Sono passati sette anni da quando Andrea Dovizioso aveva conquistato quella che fino ad oggi era la sua unica vittoria in MotoGP. Di acqua ne è passata sotto i ponti nel frattempo: ha corso con Honda, Yamaha e Ducati. Ha superato momenti difficili ed è maturato. Ma lui non ha mai smesso di crederci ed ha avuto ragione, perché è tornato a vincere a Sepang e lo ha fatto con quella Ducati che era sull'orlo del precipizio quando lui è approdato a Borgo Panigale.

E' inevitabile quindi che il suo racconto del trionfo del GP della Malesia, arrivato sul bagnato, in una gara che lo ha visto staccare ad uno ad uno tutti gli avversari, partisse dall'aspetto emozionale.

"E' difficile da descrivere, perché l'ultima vittoria era stata nel 2009, tanti anni fa. Provate a pensare quanta sofferenza c'era stata in mezzo. Avevo fatto dei buoni risultati, ma si corre sempre per vincere e quando riesci a ritornare alla vittoria è qualcosa di davvero importante a livello sportivo, ma soprattutto a livello personale" ha detto "Desmodovi" ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.

Ma il racconto più bello è quello dell'emozione e della lacrime con cui ha affrontato l'ultimo giro: "L'ultimo giro è stato incredibile. Alla prima curva c'era la mia ragazza con i miei amici, ho dato un'occhiata ed ho visto che erano tutti impietriti che piangevano, quindi ho fatto tutto l'ultimo giro piangendo. E' stato difficilissimo, ma una goduria impressionante. Sapevo che non dovevo fare errori, ma continuavo a piangere: ero dove volevo essere, nella condizione in cui volevo essere, dopo una qualifica ed una gara perfette. Li ho cucinati tutti piano piano, perché quando tutti hanno iniziato ad avere dei problemi io sono riusciro a tenere il ritmo. Sensazioni bellissime".

Se in Austria la Ducati aveva vinto con Iannone sfruttando un vantaggio tecnico, qui in Malesia la sensazione è che sia stato proprio Dovizioso a metterci tanto del suo: "Sul bagnato siamo molto competitivi, poi qui c'era molto grip, quindi siamo riusciti a sfruttare tutte le caratteristiche positive della nostra moto. Sono molto contento di essere riuscito ad arrivare alla vittoria, perché quest'anno avevano vinto in molti e mancare non sarebbe stato bello. Poi avendo firmato un altro contratto di due anni con Ducati era importante. Anche se so che ho a piena fiducia di tutti è sempre importante aver portato a casa una vittoria".

Andrea poi non ha avuto problemi ad ammettere che l'essere stato battuto da Iannone in Austria gli era pesato e che questo quindi rende importante il successo odierno: "E' una situazione diversa, anche se con i se e con i ma non si ottiene niente. La mia idea è che in Austria la vittoria mi è sfuggita perché non avevo scelto la gomma giusta. Quella me la sentivo davvero mia, senza togliere niente a Iannone, che ha fatto un grande weekend. Quindi tornare a vincere così, cucinandoli tutti gli avversari uno alla volta è stato una soddisfazione personale, perché c'erano tutti, ma piano piano me la sono gestita al meglio e sono rimasto da solo. E' una sensazione che non provo spessissimo ed è bella".

Anche perché nel paddock ormai tutti iniziavano quasi a vedere il suo ritorno come un obbligo e la cosa iniziava un po' a pesargli: "Ormai era diventata quasi un obbligo per l'ambiente e lo capisco perché corriamo per questo. Ma una vittoria mi fa effetto quando possiamo diventare competitivi per il campionato. Ora dobbiamo iniziare a fare quelle vittorie che sono dei tasselli che metti su e non torni indietro. Non ho mollato in un momento difficile e questo è anche la riprova che a volte basta poco per ottenere dei grandi risultati. Ora porterò a casa la coppa con il numero 1 e la mia bimba impazzirà".

Quando poi gli è stato chiesto se fosse stata migliore questa vittoria o quella di Donington 2009, non è parso avere grossi dubbi: "Sono passati tanti anni, ne hai passate tante, tante sofferenze. Quando non vinci per un pilota che è sempre abituato a stare nella seconda posizione, è pesante. Questo mondo ti schiaccia, perché o sei al top o vieni considerato in un certo modo. E' stato molto difficile riuscire a gestire queste situazioni, quindi riuscire a tornare competitivi con la Ducati, dopo quello che abbiamo passato, sono soddisfazioni importanti a livello sportivo, ma soprattutto a livello personale".

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