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Ducati, Domenicali: "Lorenzo? Un investimento grosso ma riuscito. Ora guardiamo al futuro con fiducia"

L'amministratore delegato di Ducati spiega come i 2 anni con il maiorchino abbiano aiutato il team e la moto a crescere. Sul 2019 ha aggiunto: "La moto è già meglio dell'anno scorso, ma dovremo vedere come vanno i rivali in Qatar...".

Claudio Domenicali, CEO Ducati

Gabriele Testi

Per Ducati la giornata di ieri è stato il primo passo di una lunga corsa che dovrà portarla a tornare ai vertici della MotoGP a oltre 12 anni dal titolo iridato centrato nel 2007 da Casey Stoner. A Neuchatel, in Svizzera, la Casa italiana ha svelato forme e colori della Desmosedici GP 2019 che in questa stagione correrà nel massimo campionato dedicato alle moto sportive: la MotoGP.

Al termine della cerimonia di presentazione, l'amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, ha parlato con la stampa della nuova stagione che aspetta il team di Borgo Panigale, ma anche del recente passato - si legga Jorge Lorenzo - che è stato molto pesante dal punto di vista economico, ma che ha portato probabilmente certezze in più per un futuro che potrebbe essere ancora più roseo del presente.

Domenicali, dopo un 2017 e un 2018 molto buoni che 2019 si aspetta dal punto di vista della MotoGP per Ducati?
"Lo scorso anno è stato l'ultimo del percorso che ci ha portato a fare grossi miglioramenti e che era partito dal 2013. Da quella stagione siamo riusciti a fare grossi miglioramenti di anno in anno, sviluppando la moto, il team e fare in modo che il team lavorasse assieme. Penso che anche questo inverno Ducati sia riuscita a fare ottimi miglioramenti. Dall'Igna ha fatto un ottimo lavoro. Non conosco con esattezza i numeri, ma la moto ha già fatto progressi rispetto a quella dell'anno passato".

"Dunque la moto è simile a quella dell'anno passato, ma dovrebbe rappresentare un ulteriore step in avanti. E ricordiamo che già l'anno passato la Ducati andava forte su circuiti che notoriamente le erano ostici. Se consideriamo che la moto 2019 è meglio di quella dello scorso anno è un avvio molto positivo. Ma dovremo vedere cosa hanno fatto i nostri avversari. Non dobbiamo dimenticarci che corriamo contro dei giganti, dunque dovremo aspettare la prima gara della stagione per tirare le prime somme sulla reale bontà della moto".

Ducati ha speso molto nelle ultime 2 stagioni per avere a Bologna Jorge Lorenzo. L'investimento è stato ripagato da qualcosa anche se il titolo non è mai arrivato?
"L'investimento su Lorenzo fatto da Ducati è stato molto grande, ma credo che l'investimento abbia pagato perché ci ha aiutato a capire alcune aree della moto che andavano sviluppate perché avevano bisogno di essere migliorate. Una parte importante dei progressi che Ducati ha fatto sono merito suo. Lui è davvero un grande pilota, ed è stato bravo a farci capire le aree in cui migliorare. Andrea ci dava già indicazioni molto simili, ma quando hai due piloti di quel calibro e questi hanno le stesse idee, allora abbiamo evitato di avere dubbi. E' stato chiarissimo quello che avremmo dovuto fare e questo è stato davvero molto positivo. Dunque penso che abbiamo fatto davvero un buon investimento. Siamo felici di averlo fatto".

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L'esperienza fatta in questi 2 anni con Lorenzo ha fatto imparare qualcosa a Ducati?
"Abbiamo sicuramente imparato qualcosa dall'addio di Lorenzo. Nella vita si impara e credo che nella vita non ci sia nessuno che commetta errori. Abbiamo imparato molto come team dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista umano. La vita è così. Abbiamo avuto una relazione personale positiva con Jorge. Penso solo che i tempi non siano stati esattamente quelli che avevamo previsto".

"Non è un suo errore, ma non è stato nemmeno un nostro errore. Pensiamo di aver fatto un paio di anni molto positivi assieme a lui. Abbiamo vinto gare, siamo riusciti a migliorare la moto e ora guardiamo al futuro in maniera molto positiva. E' davvero quello che pensiamo. Il passato è il passato, abbiamo fatto un sacco di cose buone e altre cose meno buone. Impariamo e ora guardiamo al 2019 in maniera fiduciosa e positiva".

Per Ducati sarà fondamentale avere una buona sinergia tra Reparto Corse e quello Produzione o sono due mondi completamente differenti?
"Siamo un brand unico al mondo, credo. Siamo fortunati, perché facciamo moto performanti, sofisticate. Dunque possiamo trasferire sulle moto da strada tante cose che proviamo in MotoGP. Lo sviluppo è l'unico modo per fare progressi e per noi è un grande aiuto sia dal punto di vista delle corse che da quello del prodotto. Abbiamo una relazione molto stretta tra il reparto produzione e il Reparto Corse. I due gruppo lavorano spesso assieme. E non sto parlando di incontri alla macchinetta del caffè. Ma è unire i nostri punti forti per fare in modo di fare bene in entrambi i lati, sulle strade e sulle piste".

Ducati è impegnata sia in MotoGP che in Superbike, che differenze vede in queste categorie per la vostra Casa?
"MotoGP e Superbike sono per noi due progetti differenti anche se in qualche modo c'è sinergia tra i reparti. Le MotoGP sono prototipi al 100%, mentre in Superbike sono moto molto più simili a quelle di produzione. La MotoGP ha costi davvero alti, mentre la Superbike è molto più sostenibile da quel punto di vista. Inoltre abbiamo alte aspettative da questa stagione nelle derivate di serie perché farà il suo esordio la Panigale V4. Sono due mondi differenti per noi, ma sicuramente altrettanto importanti. I problemi della Superbike non sono legati alle moto. Dobbiamo ragionare sui piloti presenti, sulle piste su cui si corre e sul tipo di interesse che il pubblico può avere per la categoria in determinati stati".

Audi Sport è uno dei nuovi sponsor che appare sulle carene delle Desmosedici 2019. Che tipo di aiuto ricevete dalla casa di Ingolstadt?
"Il supporto che ci sta dando Audi è davvero un grande segnale e un aiuto considerevole. Siamo assieme dal 2012 e anche grazie alle loro risorse tecniche continuiamo a fare passi avanti. Per noi Audi è sicuramente un partner molto importante perché ci ha aiutato a fare miglioramenti in ogni area, sia dal punto di vista organizzativo che da quello tecnologico. Noi siamo una realtà molto piccola nel Gruppo in cui siamo. I nostri risultati non incidono in quello che è il fatturato annuale, dunque la cosa che ora preme a tutti è rafforzare Ducati e far diventare ancora più forte il nostro brand. Lo potremo fare facendo grandi risultati nelle corse, sviluppando meglio il prodotto e diventando sempre più la prima scelta per chi decide di acquistare una moto nel settore premium".

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