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Dall'Igna: "L'appello è costato il 50% del nostro budget di galleria del vento"

Il direttore generale di Ducati Corse ha commentato la sentenza della Corte d'Appello della FIM, che è stata favorevole alla Rossa, offrendo anche qualche dato interessante sul tanto discusso spoiler.

Gigi Dall'Igna, Ducati Team General Manager

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La Corte d'Appello della FIM ha dato ragione alla Ducati: lo spoiler che è stato montato sotto al forcellone delle Desmosedici GP in Qatar è stato dichiarato regolare, sposando la tesi dei tecnici di Borgo Panigale secondo cui il suo scopo principale è quello di raffreddare la gomma posteriore e non di generare carico aerodinamico.

Una sentenza che ha confermato quindi la vittoria di Andrea Dovizioso, che arriva in Argentina da leader della classifica iridata. Proprio da Termas de Rio Hondo, Gigi Dall'Igna ha voluto mettere i puntini sulle i a diversi aspetti di questa vicenda, dando una visione molto ampia ed interessante di quanto accaduto nelle ultime settimane.

Ed è voluto partire da un punto importante, ovvero che il reclamo sarebbe potuto costare eccome la vittoria alla Rossa, anche se chi lo ha presentato ha sempre professato il contrario: "Se il reclamo dei nostri avversari fosse stato accettato in Qatar, questo avrebbe avuto come risultato l'esclusione dalla gara dei nostri piloti, Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci e Jack Miller. Ho letto e sentito interpretazioni differenti, quindi mi sembrava giusto chiarire".

Poi ha ribadito il suo orgoglio per l'ottimo lavoro fatto dai suoi tecnici nell'interpretazione delle norme: "Ducati ha interpretato e letto in maniera corretta il regolamento tecnico e le sue linee guida successive diramate dal direttore tecnico del campionato. Questo è stato confermato anche dalla corte d'appello, che ha avuto modo di visionare non solo la nostra documentazione, ma anche quella che è stata presentata dai nostri rivali".  

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Così come ha sottolineato di trovare ingiusto che la Ducati sia stata obbligata a raccontare parte del suo know-how alla concorrenza durante l'udienza della Corte d'Appello: "Mi sembra anche giusto dire che noi durante il dibattimento alla Corte d'Appello abbiamo dovuto anche divulgare il nostro know-how non solo alla corte, ma anche ai nostri avversari: questo non ci sembre giusto o sportivo".

Secondo il direttore generale di Ducati Corse è arrivato anche il momento di ammettere che l'aerodinamica è un campo di ricerca che sta diventando importante anche per la produzione: "E' una scienza che nelle moto è sempre stata molto trascurata, ma invece è importante, non solo per le moto da corsa, ma anche per quelle di produzione. A Borgo Panigale stiamo lavorando per portare l'aerodinamica anche sulle moto di serie, ma non solo sulle supersportive, perché può avere un aspetto fondamentale dal punto di vista del raffreddamento e del confort termico della moto. Per un costruttore quindi è importante spendere in questa attività".

Ma soprattutto che l'impatto economico sul lavoro di un team di MotoGP è molto ridotto. Anzi, che l'appello è costato circa la metà di questo budget e che quindi non è stato esattamente una grande idea se l'intento era cercare di ridurli: "Ducati Corse spende solo l'1% del proprio budget per lo sviluppo aerodinamico, quindi qualsiasi limitazione su questo fronte ha un impatto marginale su quello che sono i costi di Ducati Corse. Il costo dell'Appello è stato come quello di cinque giornate in galleria del vento. Ducati Corse nel 2018 ha speso 10 giornate in galleria: questo vuol dire che il 50% del costo aerodinamico è stato speso in Corte d'Appello, piuttosto che per lo sviluppo della moto".

La sua speranza comunque è che questa sentenza riporti le discussioni tecniche all'interno della MSMA e non più nelle aule di tribunale: "Spero che sia arrivato il momento di chiudere questo capitolo e di guardare un po' al futuro, che secondo Ducati dovrebbe essere una ricerca di miglioramento dei rapporti e di unità tra i vari costruttori per cercare rendere questo campionato ancora più bello. E, perché no, cercare di chiarire gli aspetti regolamentari che possono essere migliorati. Io mi auguro che in MSMA torneremo a parlare dei regolamenti e dei loro problemi. Ma spero che troviamo con gli altri costruttori il modo per lavorare insieme per migliorare questo mondo".

Proprio per questo, pensa che potrebbe anche non essere sbagliata l'idea di alcuni concorrenti secondo cui potrebbe essere importante rafforzare il dipartimento tecnico della MotoGP: "Non è solo l'aerodinamica ad essere complicata, ci sono altre cose come l'elettronica, che è stata gestita molto bene negli anni passati. Noi siamo disponibili a valutare qualsiasi possibilità di miglioramento, anche tecnico. Ma può essere un'idea".

Ma ha anche aggiunto che quella di fare reclamo alle alette non era una minaccia vera e propria, ma una sorta di estremizzazione: "Quella evidentemente era una provocazione per far capire come, se fosse stato sdoganato questo tipo di comportamento, avremmo potuto avere problemi nella gestione del campionato. Ci sarebbe stato il rischio di una protesta in ogni weekend di gara e quella era una provocazione per far capire quanto stavamo rischiando".

La cosa interessante, è che non ha avuto paura a dare anche qualche dato sul tanto discusso spoiler: "Noi abbiamo fatto dei test proprio in Qatar, prima della gara, e il risultato di questi test è che l'abbassamento della temperatura della gomma posteriore è intorno ai 7-8 gradi, che è qualcosa di significativo e che ci permette di aumentare le prestazioni".

Tra le altre cose, ha anche ammesso che effettivamente genera una piccola quantità di carico aerodinamico, ribadendo che però l'obiettivo è un altro: "Ragionevolmente, può essere un carico di 300 o 400 grammi a 180 Km/h. E' chiaro che a velocità più alte può anche aumentare, ma il concetto è che il vantaggio che noi volevamo portare a casa con questo dispositivo è sicuramente più grande sul lato della temperatura della gomma che del carico aerodinamico". 

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In molti erano scettici sul fatto che un dispositivo di questo tipo quindi sia stato utilizzato in notturna a Losail, ma anche qui la sua argomentazione è stata molto precisa: "Il Qatar è secondo i nostri dati la sesta pista più impegnativa dal punto di vista della temperatura della gomma posteriore. Soprattutto la curva 11, che anche in passato nel 2015 credo che abbiamo perso la gara lì contro Valentino, perché la gomma della Yamaha era messa meglio della nostra alla fine della gara. Dunque, lo abbiamo usato perché ritenevamo fosse importante controllare la temperatura della gomma".

Sul fatto che adesso la concorrenza proverà sicuramente a copiare questa soluzione (la Honda dovrebbe omologarla questo weekend), ha fatto capire che fa parte del gioco: "Io credo che il mondo del motorsport sia sempre stato così: quando gli avversari capiscono che qualcuno ha avuto un'idea positiva, gli altri tentano di copiarla e se possibile anche di migliorarla. Onestamente è quello che abbiamo fatto anche noi, perché questa idea è nata guardando la Yamaha, che l'anno scorso aveva usato un dispositivo analogo al nostro, ma con funzioni diverse, che però sicuramente generava del carico aerodinamico. Come lo abbiamo fatto noi, anche i nostri avversari tenteranno di inserire qualcosa di analogo sulle loro moto. E immagino che lo presenteranno con la stessa motivazione che abbiamo utilizzato noi".

Andrea Dovizioso, Ducati Team, al comando
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il vincitore Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Gigi Dall'Igna, Ducati Team General Manager
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