Dall'Igna ci crede ancora: "Domenica non abbiamo perso il Mondiale"
Il tentativo di fuga di Marquez, andato a +16 su Dovizioso, non spaventa il direttore generale di Ducati Corse. Alla Gazzetta dello Sport ha detto che la Rossa ha ancora le sue carte da giocare, inoltre Marc guida sempre vicino al limite.
Foto di: Toni Börner
Il tentativo di fuga di Marc Marquez non sembra aver spaventato gli uomini della Ducati. Il pilota della Honda ha infilato la seconda vittoria consecutiva ed è scappato a +16 su un Andrea Dovizioso che non è riuscito ad andare oltre al settimo posto.
Secondo Gigi Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse, questo non è stato affatto un colpo da ko per le ambizioni della Rossa: "Domenica non abbiamo perso il Mondiale. Resto convinto che avremo parecchio da dire da qui alla fine" ha detto alla Gazzetta dello Sport.
A Borgo Panigale si aspettavano che quella spagnola sarebbe stata una trasferta complicata, anche se forse la pioggia caduta venerdì, rendendo inutili le prime due sessioni di libere praticamente inutili, ha reso tutto ancora più difficile per il forlivese.
"Sapevamo che per Andrea e la nostra moto Aragon sarebbe stata complicata e il tempo perso venerdì forse è stato più importante per noi che per gli altri. Dopo la gara abbiamo parlato un po', lui è uno obiettivo e che ragiona molto, mi è sembrato motivato come sempre" ha spiegato Dall'Igna.
Ovviamente c'è tanto rispetto per un rivale come Marquez, che ha vinto tre titoli negli ultimi quattro anni, ma non paura.
"Quando ti trovi a lottare con un avversio così, e parlo di moto e pilota, non puoi non esserne rispettosamente preoccupato. Marc è un pilota che si prende tanti rischi e vuole un risultato solo. E affrontare uno così può essere complicato, lo abbiamo visto".
Anche se ormai viene visto come il grande favorito, secondo l'ingegnere veneto alla fine ad Aragon Marc non aveva tutto questo margine. Inoltre il suo guidare sempre al limite lo tiene sempre ad un passo dall'errore. E anche questo può essere determinante nella corsa al titolo.
"Non credo avesse tanto margine, e di conseguenza ha rischiato molto: le immagini di gara sono significative, uno che sbaglia tanto in un giro solo vuol dire che viaggia sempre vicino al limite" ha concluso.
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