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Crutchlow: “Sono veloce, ma mi fermo, non sono come Valentino”

Il pilota Honda non vuole rimanere a lungo nel paddock come Valentino Rossi, pur affermando di sentirsi ancora un pilota veloce.

Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La stagione 2019 di Cal Crutchlow è stata decisamente al di sotto delle aspettative, prima di tutto per il pilota stesso, che sperava di raccogliere qualcosa in più. Ha chiuso il campionato in nona posizione nella classifica generale, a ben 287 punti di distacco dal compagno di marca e vincitore del titolo, Marc Marquez.

Nel 2020 il britannico sarà il pilota più anziano della griglia di partenza, solo secondo a Valentino Rossi, che a Losail avrà compiuto 41 anni. Ma Crutchlow non si vede nel paddock ancora a lungo, già quest’estate aveva affermato di volersi fermare per condurre una vita normale e veder crescere sua figlia. A Speedweek ha confermato la volontà di chiudere la propria carriera una volta scaduto il proprio contratto.

"L’ho già detto ad agosto – afferma Crutchlow – ho ancora un contratto con Honda fino alla fine del 2020 e ho sempre pensato che sarebbe stato il mio ultimo contratto in MotoGP. Non voglio ancora impegnarmi. Ma non sono veloce come una volta. Sono ancora veloce sulla distanza di gara, ma non così veloce sul giro secco”.

“Non sono un cattivo pilota, ma forse nel 2019 è stata una combinazione di me e la moto e così via. Posso ancora ottenere buoni risultati come prima, posso ancora vincere gare. Non sono preoccupato per il rallentamento, questo ha anche a che fare con le mie molte ferite. Il mio corpo fa male. Non solo a causa del brutto incidente del 2018 in Australia, ma in generale. Non sono un debole e darò sempre il mio 100% finché avrò un contratto. Ma non so per quanto tempo vorrò continuare, potrei smettere dopo il 2020 e condurre una vita normale. Potrebbero esserci colleghi della mia età che non provano dolore quando salgono sulla macchina GP. Valentino non sembra avere tali problemi. Ha 40 anni e apparentemente non ha lamentele. È diverso per me”.

Crutchlow comunque non ha nulla da recriminarsi. Pur non avendo mai trovato l’occasione per vincere un titolo, sente di aver dato il massimo: “Ho sempre dato tutto per questo sport. Se anche questo non bastasse per vincere il mondiale, lo accetterò. Posso affermare con certezza di aver dato il massimo in ogni giro di ogni gara. Mi sono divertito molto nella mia carriera, nonostante gli alti e bassi. Non voglio cambiare nulla. Certo, ho perso alcuni podi qua e là. In realtà non sto dicendo che mi fermerò sicuramente dopo la stagione 2020. Può darsi che nel 2020 niente mi faccia più male. Tuttavia, non devo più correre, anche se adoro correre. Ho lottato per tornare indietro dopo tutti gli infortuni perché ho una passione per le corse”.

“Ma voglio vivere una vita normale – conclude Crutchlow – Riesco ancora a guidare velocemente una moto. Nel 2013 alla Tech3 la mia moto è stata facile da guidare, ho ottenuto ottimi risultati. Oggi sono migliore e più veloce come pilota rispetto ad allora. Ma ho una moto che è difficile da guidare e la concorrenza è diventata sempre più forte”.

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