Ciabatti: "Se Ducati non è felice, allora gli altri?"
Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati, ha minimizzato l'importanza di non aver vinto nessuna delle due gare su un circuito favorevole come quello del Qatar, ma ha sottolineato la leadership di Zarco e il potenziale esibito dalla maggior parte dei piloti del marchio.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Che Losail sia la pista ideale per la Desmosedici GP, per sfruttare i suoi punti di forza, è una tesi convalidata dalle statistiche: prima dell'inizio di questa stagione, la Casa di Borgo Panigale vi aveva vinto nelle ultime due occasioni, nel 2018 e nel 2019, con Andrea Dovizioso come protagonista.
In entrambe le occasioni, Dovizioso ha sfruttato l'enorme potenza della sua moto per battere Marc Marquez. Il rettilineo di oltre un chilometro determina una grande possibilità di duelli uno contro uno, cosa che è stata resa abbondantemente chiara nelle prime due gare di questo 2021, nelle quali, nonostante tutto, sono state le Yamaha di Maverick Vinales e Fabio Quartararo a conquistare il gradino più alto del podio.
Si potrebbe pensare che questa indicazione possa iniziare a preoccupare i vertici della Rossa. Ma la realtà è ben diversi agli occhi dell'azienda bolognese, che preferisce allargare il campo d'analisi per dare un giudizio.
Per il direttore sportivo del marchio, concludere che la Ducati passerà un brutto periodo perché non ha vinto in Qatar è una lettura eccessivamente riduzionista, che non ha senso, perché secondo lui gli aspetti positivi superano di gran lunga quelli negativi.
"Si potrebbe pensare che la Ducati non abbia vinto su una pista favorevole. Ma abbiamo conquistato entrambe le pole position, facendo il nuovo record del circuito (Bagnaia), abbiamo occupato quattro dei sei posti sul podio e siamo in testa al campionato con Zarco", ha detto Ciabatti a Motorsport.com.
"Ovviamente mi sarebbe piaciuto vincere almeno una gara, ma se noi non siamo felici, come possono esserlo gli altri marchi?".
Per Ciabatti il grande potenziale della Desmosedici GP è stato mostrato chiaramente a Losail, anche se l'introduzione delle nuove gomme Michelin, avvenuta lo scorso anno, è il fattore che alla fine ha determinato chi fosse in grado di vincere.
"Chi si basa sul fatto che la Ducati ha vinto in Qatar nel 2018 e nel 2019, con Dovizioso, non tiene conto del fatto che le gomme usate allora non avevano nulla a che vedere con quelle attuali, che bisogna gestire", ha spiegato Ciabatti. "Già nei test pre-stagionali del 2020, Dovi non era così competitivo come lo era stato prima. Quindi siamo molto soddisfatti del miglioramento che abbiamo fatto", ha concluso.
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