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Intervista

Ciabatti: "Dovevamo cambiare l'atmosfera in Ducati"

Motorsport.com ha parlato con Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati, che si trova in Qatar ed è molto entusiasta del nuovo ciclo che la Casa italiana sta aprendo in MotoGP.

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Foto di: Ducati Corse

Il direttore sportivo della Ducati è entusiasta dei cambiamenti che la Casa italiana ha introdotto per questa stagione, non solo nel team ufficiale, con la promozione di Jack Miller e Pecco Bagnaia, ma anche con l'arrivo di tre giovani stelle emergenti come Jorge Martin, Enea Bastianini e Luca Marini, oltre allo step di Johann Zarco, che correrà con Pramac ed avrà una moto factory a sua disposizione.

Il pre-campionato sta per cominciare e la Ducati è già in Qatar, come stati questi giorni?
"Il gruppo Ducati è arrivato lunedì pomeriggio con un volo charter e, come tutti, abbiamo fatto un test PCR all'aeroporto. Abbiamo dovuto aspettarei 24-26 ore nella nostra stanza d'albergo e, fortunatamente, tutti i test erano negativi. Abbiamo una situazione molto particolare, perché non possiamo lasciare l'hotel o il circuito. Dobbiamo andare tutti insieme da un posto all'altro, con un autobus. Non possiamo uscire e non possiamo andare a cena in un ristorante. Purtroppo la situazione è questa e dobbiamo accettarla. Ma se alla fine ci permette di andare avanti con i test e le gare, lo accettiamo volentieri".

Tra i test, che terminano il 12 marzo, e la prima gara (28 marzo), c'è un piccolo buco. La Ducati tornerà in Europa?
"In linea di principio sì, abbiamo organizzato un volo charter e secondo il Ministero della Salute italiano, tutti quelli che saliranno su questo aereo, dopo aver fatto un test PCR, possono tornare in Italia senza dover fare una quarantena. In condizioni normali non potremmo rientrare, perché in questo momento per entrare è richiesto un periodo di isolamento di due settimane ma, dopo aver studiato e lavorato settimane con il Ministero, abbiamo escogitato un sistema per sfruttare questa settimana di riposo tra il test e la gara".

Nel 2021 la Ducati ha una line-up nuova, con due piloti giovani come Jack Miller e Pecco Bagnaia. Cosa hanno che non c'era in Dovizioso e Petrucci l'anno scorso?
"Dopo molti anni abbiamo due nuovi piloti. Dovi è stato con noi per otto stagioni ed ha vinto un sacco di gare, così come Danilo, che prima del factory team era con Pramac. Dopo questo lungo periodo era necessario cambiare un po', perché dopo aver fatto un grande lavoro con entrambi, avevamo raggiunto un punto in cui non avevamo la possibilità di fare di più. Jack è in MotoGP da molto tempo, ma ha solo 26 anni, e Pecco ha 24 anni. Possono portarci nuova energia e voglia di fare meglio. Magari alla fine non otterremo i risultati che vogliamo, ma in prospettiva entrambi hanno margine per migliorare la loro competitività. Abbiamo impostato una strategia giovane, anche con Jorge Martin in Pramac, ed Enea Bastianini e Luca Marini in Esponsorama. Alla fine il pilota Ducati più vecchio è Johann Zarco, che ha 30 anni. E' un cambio di filosofia abbastanza importante e penso che fosse necessario farlo. Vedremo se è stata una buona decisione".

Negli ultimi due anni l'atmosfera all'interno del box della Ducati è diventata un po' tesa. Con il cambio di piloti, ti senti sollevato?
"Onestamente penso che sia il passato, che è stato anche molto buono in termini di risultati sportivi. Non è il momento o il luogo per parlare di quella situazione. Ora dobbiamo guardare avanti, abbiamo due nuovi piloti, che sono desiderosi di indossare la tuta rossa e correre con la moto rossa. Questa è un'inerzia positiva che dobbiamo sfruttare. Penso che questo sia ciò di cui tutto il gruppo aveva bisogno, cambiare un po' l'aria nel box, e sarà una cosa positiva. Lo dico con totale rispetto per Andrea e Danilo, che sono amici, ma a volte succedono situazioni che è meglio cambiare. Vedremo se abbiamo cambiato bene".

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E' evidente che c'è stato un cambio generazionale, ma l'obiettivo rimane lo stesso dell'anno scorso e quindi lottare per il Mondiale?
"Senza dubbio, l'anno scorso ha dimostrato che il campionato può essere molto aperto. Jack ha vissuto un grande finale, con due secondi posti e due belle battaglie con Franco Morbidelli e la possibilità di vincere a Valencia. Joan Mir ha vinto il campionato in maniera totalmente meritata, ma era un qualcosa che non si aspettava nessuno all'inizio dell'anno. Penso che abbiamo una buona possibilità con Jack. Pecco ha meno esperienza, ma abbiamo visto a Jerez e a Misano che è in grado di comandare le gare e lottare per la vittoria. Poi abbiamo molta fiducia anche nei risultati che può darci Zarco, perché l'anno scorso ha avuto un grande stagione".

Una delle sorprese dell'anno scorso sono state le performance della KTM, che ha fatto un importante salto di qualità, vincendo delle gare. Pensi che quest'anno lotteranno al vertice dall'inizio?
"KTM è ad un livello super competitivo, l'anno scorso avevano le concessioni, non posso dire che sia stato un grande vantaggio, ma hanno potuto fare più test e provare con i piloti titolari. Saranno anche gli unici ad avere un motore sviluppato rispetto all'anno scorso (per questioni di affidabilità, avendo meno unità senza concessioni, ndr), perché in questa strana situazione pandemica, lo sviluppo è stato congelato. Sono sicuro che saranno nelle prime posizioni e saranno protagonisti nel campionato".

Pit Beirer, responsabile motorsport della KTM, ha detto che il loro motore è stato modificato solo il minimo indispensabile come compromesso con le altre Case...
"Vedremo (ride), voglio bene a Pit, ma di solito non siamo molto onesti noi delle squadra quando parliamo di queste cose".

Pol Espargaro lascia la KTM e passa alla Honda, pensi che possa essere protagonista quest'anno?
"Pol è un pilota super veloce e l'anno scorso ha dimostrato di essere ad un ottimo livello. Non è riuscito a vincere nessuna gara, un peccato visto che ha fatto parte del progetto fin dall'inizio, anche se ha ottenuto molti podi. Ora dovrà adattarsi ad una nuova moto, ma non c'è dubbio che sia un pilota molto veloce".

Una delle lamentele ricorrenti nel box Ducati l'anno scorso, soprattutto da parte di Dovizioso, era lo scarso adattamento al nuovo pneumatico posteriore. Ti aspetti qualche cambiamento o reazione da parte di Michelin?
"Se si guarda alla scorsa stagione nel suo complesso, la Ducati era quasi sempre competitiva in ogni gara, ma non sempre con lo stesso pilota. In alcune lo è stato Dovi, in altre Zarco, Pecco o Danilo, e alla fine Jack era molto costante. In tutti i circuiti e le situazioni la moto è andata bene, inoltre penso che abbiamo capito ed imparato molto da quello che è successo l'anno scorso. Non siamo stati in grado di fare dei test per adattare al meglio la moto alla gomma posteriore o per permettere ai piloti di modificare il loro stile di guida per adattarsi ad essa. Ma sono sicuro che la gomma non sarà un problema quest'anno".

Ruben Xaus, Paulo Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo Ducati Corse

Ruben Xaus, Paulo Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo Ducati Corse

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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