Ciabatti: "Difficile iniziare prima di giugno o luglio"
Il direttore sportivo della Ducati, Paolo Ciabatti, dal suo confinamento alla periferia di Torino, vede quasi impossibile che la MotoGP possa iniziare a Jerez il 3 maggio, come previsto al momento.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Fino ad ora, l'Italia è il paese europeo che è stato più colpito dall'epidemia di Coronavirus e gli italiani quindi sembrano essere probabilmente i più consapevoli della vera situazione di questa crisi, che nel frattempo è diventata globale.
Un crisi scoppiata proprio alla vigilia della prima gara della MotoGP in Qatar, obbligando a cancellarla, ma che poi ha portato anche ai successivi rinvii di Thailandia, Austin ed Argentina. In questo momento, il Mondiale dovrebbe iniziare il 3 maggio a Jerez, qualcosa che per il direttore sportivo della Ducati è "quasi impossibile".
Nonostante la chiusura della fabbrica, in Ducati continuano ad avere dei contatti costanti con gli organizzatori del Mondiale.
"Si è tentato di posticipare alcune gare e di iniziare il campionato a Jerez, ma per come si è sviluppata la pandemia in Europa, credo sia impossibile fare previsioni" ha detto Ciabatti in un'intervista concessa a Moto.it.
"Seguo con attenzione tutti i dati statistici: credo che i numeri che abbiamo visto nel nostro Paese li vedremo presto nel resto del continente, che sta sfruttando la nostra esperienza, attuando decisioni drastiche. Studiando i numeri, temo sia impossibile pensare che il mondiale inizi prima di giugno o luglio".
"In Cina sono state prese misure rigidissime, in modo autoritario: si è chiuso e basta, senza deroghe. Ecco, ne stanno uscendo adesso, dopo due mesi. Con il nostro sistema democratico ci vorrà anche più tempo: ecco perché dico che il campionato non inizierà prima di giugno o luglio".
Un problema importante è che la stagione deve raggiungere un minimo di 13 gare per ottenere l'assegnazione del titolo iridiato.
"E’ un discorso complesso, ci troviamo a prendere in esame soluzioni mai ipotizzate prima. Credo che Dorna abbia le idee chiare su cosa è più opportuno fare, ma tutto dipenderà da quando si potrà iniziare il campionato, in quali Paesi si potrà andare a correre, quali Nazioni accetteranno l’entrata degli europei".
"Tutti i contratti sono stati fatti in momenti molto differenti e in buona fede, senza poter prevedere una cosa del genere. E’ chiaro che probabilmente dovranno essere ridiscussi. Al momento, il campionato prevede tre settimane di pausa a luglio: se le condizioni lo consentissero, in quel periodo si potrebbero fare un paio di GP. Il campionato sarà più compattato, si potrà correre anche a dicembre in alcuni circuiti: credo ci sia la possibilità teorica di disputare 17 o 18 GP, come avveniva fino a qualche anno fa, cercando di mantenere gli impegni con le TV, gli sponsor. Ma questo in linea teorica: nessuno può dire quando la situazione tornerà alla normalità".
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