Caso Binder: Bagnaia propone la superlicenza in MotoGP come in F1
Pecco Bagnaia crede che in MotoGP ci sia la necessità di una superlicenza come avviene in Formula 1, in modo da gestire i talenti che arrivano nella classe d’elite.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Pecco Bagnaia ha proposto l’introduzione della superlicenza in risposta all'incidente che ha coinvolto Darryn Binder nel Gran Premio Algarve di Moto3 di domenica, in cui il sudafricano ha polemicamente spazzato via la speranza del titolo Dennis Foggia all'ultimo giro mentre cercava un sorpasso molto azzardato.
Binder - fratello minore del pilota MotoGP Brad - farà il suo debutto in MotoGP nel 2022 nel team RNF Yamaha, nonostante abbia vinto solo una gara nelle sue sette stagioni in Moto3. Il più giovane dei Binder ha una cattiva reputazione per la sua guida aggressiva, e si è guadagnato il soprannome di "Divebomb Darryn" dai commentatori.
La F1 gestisce attualmente un sistema di superlicenze, per cui un pilota deve aver guadagnato un certo numero di punti in base ai risultati nelle categorie minori prima di essere autorizzato a correre in F1. Quando è stato chiesto a Bagnaia cosa pensasse sull’incidente tra Binder e Foggia, che ha messo fine alle speranze di titolo della Moto3 di quest'ultimo, ha detto: “Penso che abbiamo bisogno di una superlicenza come in Formula 1”.
“Solo se stai facendo qualcosa di buono nel tuo campionato puoi passare al livello successivo. E oggi quello che abbiamo visto è la normalità, perché abbiamo visto un sacco di incidenti come questo di Binder. Quindi, so che non è corretto dirlo di un altro pilota, ma questo pilota l'anno prossimo sarà con noi in MotoGP e spero che non accadano incidenti. Ma è qualcosa su cui devono riflettere, credo".
Darryn Binder, Petronas Sprinta Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Diversi piloti si sono trovati d'accordo con il suggerimento di Bagnaia, anche se Valentino Rossi - che è stato critico in passato sugli standard di guida in Moto3 e su come sono passati in MotoGP - non crede che una superlicenza possa risolvere i problemi fondamentali della guida in Moto3.
"Quello che è successo in gara penso che non sia divertente per Foggia, perché finire il campionato così è difficile – ha detto Rossi – Non so per la superlicenza, ma penso che abbiamo alcuni piloti, come per esempio Binder, che sono sempre molto, molto, molto aggressivi e a volte fanno degli errori come questo e non è giusto nei confronti degli altri. Ma questo problema va affrontato pilota per pilota, quindi per la superlicenza non so sinceramente”.
Franco Morbidelli ha concordato sul fatto che una superlicenza potrebbe essere un'opzione, ma ha sottolineato che non tutti i grandi piloti hanno necessariamente ottenuto grandi risultati nelle classi minori, evidenziando in particolare il campione del mondo MotoGP 2021 Fabio Quartararo che è arrivato in MotoGP nel 2019 con SRT, nonostante avesse vinto solo una gara in Moto2.
Anche Jack Miller ritiene che le preoccupazioni sul fatto Binder che possa portare aggressività in MotoGP non siano necessarie, notando che tutti i piloti possono fare l'errore che ha fatto lui nella gara della Moto3: “Cosa posso dire? Ho fatto la stessa cosa di Darryn arrivando direttamente in MotoGP dalla Moto3. Gli errori possono accadere, gli incidenti accadono. Il contatto è una cosa, lo capisco, ma ci deve essere un margine di sicurezza”.
"Sono d'accordo al 100%, quello che è successo oggi in Moto3 non è stato bello per nessuno, per Foggia, ma anche per Pedro, perché penso che tolga qualcosa a quello che ha fatto in questa stagione da rookie. Mi sembra che avesse molto margine verso la fine della gara e questo lo ha privato della possibilità di lottare per il suo campionato. Queste cose possono succedere, ma sono nervoso o preoccupato? Non credo, perché la MotoGP è un altro livello, non credo che dobbiamo preoccuparci di questo".
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