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Capolavoro di Lorenzo che precede quattro Honda

Un calo fisico di Stoner gli costa il secondo posto che va a Pedrosa. Valentino entusiasma nei primi giri

Jorge Lorenzo non si arrende e tiene aperto il campionato. Lo spagnolo con la Yamaha M1 vince dominando il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. E' andato in testa al via e non ha mai ceduto il comando della gara, portando a casa la 17. vittoria nella serie regina del Motomondiale. "Sono molto contento di aver vinto la seconda gara in Italia - ha detto Lorenzo - dopo il Mugello questo successo di Misano dà alla stagione un nuovo pepe. Ringrazio la squadra per averni rimesso in corsa per il titolo...". Il maiorchino ha dato un chiaro segnale a Casey Stoner che la partita iridata non è affatto conclusa quando mancano ancora cinque appuntamenti alla conclusione. L'australiano, che è scattato dalla pole, non è mai parso in grado di sfidare la Yamaha M1 di Jorge: il leader del mondiale ci ha provato a tenere il passo del capofila all'inizio della corsa quando c'erano alcune gocce di pioggia (che poi non si è mai vista), ma poco oltre metà gara è stato costretto a ridurre il passo, lasciando lo spazio a Dani Pedrosa per portare un attacco spettacoloso al capo squadra della HRC. Dani Pedrosa è arrivato a 7"299 dal maiorchino: tanti, troppi per sperare di metterlo in crisi, tanto più che Stoner ha mollato proprio nel finale, chiudendo a 11"967. Ci si aspettava che il "canguro" avesse avuto qualche problema tecnico e, invece, Casey ha freddato l'uditorio... "Sono contento di essere arrivato sul podio per come è andata la seconda parte della gara - ammette Stoner - la moto andava bene, mentre sono io che mi sono sentito stanco e non ero in grado di reagire. Forse ho risentito dello sforzo delle ultime gare molto ravvicinate". Questa ammissione dell'australiano apre uno squarcio importante sul futuro del campionato e fa bene Lorenzo ad alimentare delle ambizioni ora che ha guadagnato 9 punti dei 44 che aveva di distacco da Stoner. Il bello di Misano è che una sola Yamaha M1 è riuscita a mettere in fila le quattro Honda ufficiali. Marco Simoncelli si è dovuto accontentare del quarto posto, ma è stato autore di uno splendido duello con Andrea Dovizioso che ha animato lo show degli ultimi giri con una serie di sorpassi da brivido. Ci ha provato Ben Spies ad inserirsi nella contesa, ma l'americano con un lungo di troppo ha dovuto arrendersi alla sesta piazza. Ben con la seconda M1 ha un po' deluso le aspettative se si considera che il compagno di squadra ha vinto alla grande. Valentino Rossi con la Ducati si è classifcato settimo: il risultato non è granché, ma la gara ci ha confermato che la motivazione del Dottore è intatta. Nei primi giri, con una Ducati tecnicamente inferiore, ha saputo tenere il passo dei big, sfruttando una partenza magistrale e le condizioni atipiche della pista visto che stava scendendo qualche goccia di pioggia. Quando le condizioni meteo si sono normalizzate, Rossi non ha potuto che arrendersi all'oggettività della situazione e alla fine si è preso 23" da Lorenzo. La Ducati, comunque, ha avuto la conferma che dispone di un campione integro nella voglia e nella motivazione. Il pilota di Tavullia è stato bravo ad evitare un contatto con Simoncelli, dopo la dura entrata con cui Marco con la Honda Gresini lo ha infilato con un sorpasso da brivido: Rossi ha rialzato in fretta la sua Gp11.1, altrimenti i due avrebbero potuto finire stesi sull'asfalto. Alvaro Bautista non è certo passato inosservato con la sua Suzuki tutta cromata: la moto giapponese, infatti, ha cambiato colore apposta per la gara, rinunciando al più tradizionale blu: lo spagnolo si è accontentato dell'ottavo posto ma non poteva pretendere di più. Mesto il ritiro di Loris Capirossi con la Ducati Pramac: Capirex si è arreso per un problema alla catena, quasi fosse un anticipo di fine carriera...

Misano - MotoGp - Gara

MotoGp - Classifica campionato

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