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Intervista

Brivio: la vittoria come "un punto di partenza" per la Suzuki

Tra i primi successi appena conquistati ed il futuro che si annuncia sotto il segno della novità per Suzuki, Davide Brivio ha risposto alle domande di Motorsport.com.

Race winner Maverick Viñales, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Per il suo secondo anno dopo il ritorno in MotoGP, Suzuki ha già raggiunto il livello più alto, riuscendo a far vincere la sua GSX-RR dopo una forte progressione, ed a portare il suo pilota star, Maverick Viñales, sul piedistallo della categoria. Mentre questo traguardo è appena stato superato, la squadra di Hamamatsu sa già che dovrà affrontare nuove sfide l'anno prossimo accogliendo due nuovi piloti, Andrea Iannone ed Alex Rins.

Abbiamo incontrato colui che tiene le redini di questa squadra che ha saputo imporsi in fretta tra le protagoniste della MotoGP, Davide Brivio. Un team manager soddisfatto, confortato nelle proprie scelte, ma anche determinato a non fermarsi lì.

Cosa prova dopo la prima vittoria conquistata a Silverstone?
"E' stato molto bello vincere e molto importante farlo nel secondo anno del nostro progetto e con un pilota che ha debuttato con noi. E' stato un bellissimo modo di ringraziare tutto il Reparto Corse in Giappone che ha fatto un grande lavoro. Vorrei che questa vittoria sia un punto di partenza, che diventi un nuovo stimolo, una nuova energia per cercarne altre".

Come team manager, pensa che la squadra aveva bisogno di uno spunto come questo?
"Noi non inseguivamo in modo ossessionato la vittoria. Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo era provare a stare nei primi sei del campionato ed essere pronti a fare un podio quando c'è l'opportunità. Questa vittoria è stata un po' sorprendente, magari non ce l'aspettavamo così presto ma soprattutto perché è stata una gara dominata dall'inizio alla fine. Ovviamente, c'è un grande merito di Maverick. Forse questa vittoria ha dato a lui e anche un po' a noi più fiducia in quello che si può fare".

Quest'anno, ha visto cambiare lo sguardo degli altri sulla Suzuki, forse anche prima di questa vittoria?
"Sento apprezzamenti, ci fanno i complimenti per il nostro lavoro e questo fa molto piacere. Probabilmente, c'è stata una grande crescita durante l'inverno. Ho trovato un Maverick più maturo, veloce, sicuramente molto più pronto e prestazionale, che probabilmente ha riflettuto molto su quella che è stata la sua prima stagione. A livello di moto, abbiamo fatto un buon lavoro in Giappone migliorando le prestazioni del motore ed introducendo il seamless".

Maverick Viñales, Team Suzuki Ecstar MotoGP

Come prosegue lo sviluppo della moto sapendo che entrambi i piloti andranno via a fine stagione?
"Abbiamo fatto qualche miglioramento a livello di ciclistica dopo il Mugello, poi a Barcellona. La moto rimarrà così fino alla fine dell'anno. Stiamo lavorando un po' a quella che potrebbe essere la moto dell'anno prossimo: lavoriamo un po' sul motore; abbiamo una buona ciclistica però proviamo a migliorare alcuni punti come il modo in cui lavorano le gomme e la ricerca di maggiore grip. Tante piccole rifiniture. La moto nuova non sarà una rivoluzione, ma un'evoluzione di alcuni dettagli".

Cambierà anche il telaio?
"Cercheremo di provare qualche novità quando saranno disponibili, probabilmente più nei primi mesi dell'anno prossimo, magari nei test di Sepang o di Phillip Island. Lo sviluppo in Giappone continua, i reparti motore, telaio ed elettronica sono impegnati. L'elettronica la dobbiamo capire un po' meglio, è nuova per tutti ed è importante interpretare bene tutti i parametri. Poi saranno i nuovi piloti a selezionare le novità".

Come si è evoluto il rapporto con Aleix dopo le tensioni che ci sono state quest'estate?
"E' vero che c'è stato un pochino di tensione durante queste trattative contrattuali. Il mercato si è mosso molto velocemente e ci sono stati dei momenti in cui tutto avveniva molto in fretta. Però adesso siamo tutti molto rilassati, noi abbiamo trovato una soluzione e lui anche. Cerchiamo di finire al meglio questa stagione. Noi gli diamo il massimo supporto possibile ed Aleix sta dando il massimo, sono sicuro che vuole cercare di fare un buon risultato prima della fine della stagione. Siamo concentrati su questo".

Per come li conosce, che qualità hanno Maverick e Valentino per prevalere l'uno sull'altro l'anno prossimo?
"Sono entrambi due grandi talenti. Valentino ha già vinto molto, Maverick vuole vincere molto. Maverick è un pilota molto intelligente, che capisce in fretta quello che bisogna fare per andare forte. Credo che in Yamaha vorrà battere Valentino Rossi. Se lo farà sulla stessa moto, sicuramente questo avrà un grande impatto su di lui e su tutto il resto. Avrà anche un grande punto di riferimento. In Suzuki lui è diventato in fretta il pilota più veloce, quindi non ha i riferimenti davanti. In Yamaha, se si lascerà andare un attimo oppure se avrà un momento di difficoltà, Valentino potrebbe fare meglio di lui e questo lo terrà sveglio o comunque gli porrà un obiettivo. Da questo punto di vista, probabilmente avrà ancora molti margini di miglioramento, questo lo renderà più forte. Valentino ha l'esperienza, è forte, ma deve stare attento a Maverick. Sarà uno stimolo anche per lui. Comunque, ha già un compagno di squadra forte, ne avrà un altro altrettanto forte, credo che alla fine lui è abituato, non cambia molto."

Maverick Viñales, Team Suzuki MotoGP, vainqueur, et Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, troisième

La grinta, la volontà di arrivare velocemente in alto, sono qualità che lo hanno convinto in Maverick quand'era in Moto2?
"E' un pilota che ha vinto gare ogni anno, sin dal primo anno in ogni categoria. Ha delle statistiche un po' speciali. Vuole vincere, non è contento se si piazza e basta. E' molto ambizioso sportivamente, questo è tipico dei campioni e lui lo sarà sicuramente. Penso che nei prossimi dieci anni almeno lotterà per il titolo mondiale, sarà uno dei protagonisti dei prossimi anni".

Cosa lo ha sedotto in Rins?
"Anche lui è un pilota di grande talento. E' stato interessante e stimolante portare Maverick in MotoGP, lavorare con lui e vederlo crescere per giorno, quindi riproviamo con Rins a fare lo stesso tipo di lavoro. Cercheremo di sfruttare l'esperienza accumulata con Maverick. Abbiamo un pochino affrettato i tempi con Maverick facendolo passare in MotoGP dopo solo un anno di Moto2. Magari sarebbe stato "più sicuro" prendere un pilota con esperienza in MotoGP, però ci piaceva molto questa sfida, credevamo molto nel suo talento. Abbiamo vinto la prima gara con lui e sicuramente resterà nella nostra memoria".

A livello prestazionale, Iannone è stato all'altezza di quello che Lei aspettava quest'anno?
"In questi ultimi due anni ha dimostrato di saper stare nel gruppo dei migliori. Quando ha avuto la possibilità ha sempre lottato per la vittoria o il podio. E' sempre molto competitivo. Se saremo in grado di dargli un buon pacchetto, penso che lui potrà sfruttare tutto il potenziale della nostra moto e portarla sul podio se sarà da podio. Dipende un po' da noi. E' un pilota maturo e veloce, un talento con il potenziale per diventare uno dei protagonisti della MotoGP del futuro. Certo, il fatto di aver cambiato entrambi i piloti può richiedere un impegno maggiore da parte della squadra soprattutto all'inizio, però siamo molto contenti della nostra formazione e guardiamo con fiducia al futuro".

Iannone è anche stato molto criticato quest'anno per vari episodi. Lei che punto di vista hai su quello?
"A me piace un pilota combattivo, che si impegna al massimo per vincere e credo che Andrea desidera ardentemente vincere. Magari ogni tanto ha fatto qualche errore, però sono contento che abbia questo spirito combattivo. Poi gli errori si cerca sempre di farne il meno possibile. Anche lui sarà sempre più maturo, sempre più esperto e penso che più passerà il tempo più quest'esperienza gli sarà utile. Comunque rimane veloce e questo è importante".

La sua evoluzione deve quindi essere di rimanere così veloce e grintoso, ma su certi binari?
"Si è parlato così tanto di Iannone che fa errori, tutti mi dicono che lo devo calmare... Non la vedo così. E' un pilota veloce che vuole vincere. Gli errori li fanno tutti, cadono tutti. I primi cinque della classifica hanno fatto tutti errori quest'anno. L'anno scorso, Márquez ha fatto errori e non è riuscito a vincere il Mondiale. Quest'anno gli errori li hanno fatto Lorenzo e Valentino e sono un po' più in difficoltà per vincere il Mondiale. This is racing!".

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