Brivio invita Mir a non avere fretta: "Deve capire che le gare più importanti saranno le ultime dell'anno"
Davide Brivio ritiene che Joan Mir debba concentrarsi sull'apprendimento della moto e della categoria, cercando poi di sfruttarlo nella parte finale della stagione.
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Gold and Goose / Motorsport Images
Il primo contatto tra il maiorchino e la classe regina si è concluso con tanti volti felici ed ottimismo all'interno del box della Suzuki.
Non c'erano dubbi riguardo all'ex campione del mondo della Moto3, nonostante l'inconsistenza della sua unica stagione in Moto2. Lo spagnolo ha concluso al sesto posto nel Mondiale, con quattro podi e staccato di 151 punti dal campione Pecco Bagnaia.
Dopo aver guidato per la prima volta la GSX-RR in un test privato a Motegi, Mir sembrava già abbastanza a suo agio nei test che si sono svoli dopo l'ultimo round della stagione, a Cheste. Ed ha mantenuto la stessa linea anche a Jerez, la settimana successiva, dove ha concluso 14esimo, a nove decimi dalla vetta.
Brivio è consapevole del fatto che Mir vorrà adattarsi il prima possibile alla moto, anche se questo può significare correre dei rischi, soprattutto quando stai affrontando i primi chilometri in sella ad una MotoGP.
In questo senso, il team manager sta cercando di evitare il più possibile ciò che è successo ad Alex Rins due anni fa (ed è logico), visto che il catalano si è subito infortunato nei test di Valenca ed è dovuto rimanere a riposo per gran parte dell'inverno, senza potersi allenare.
Quell'incidente ha condizionato la prima parte della stagione di Rins, che poi è caduto anche ad Austin, infortunandosi al braccio sinistro: si è fratturato l'ulna ed il radio e per questo è stato costretto a saltare cinque gare.
"E' chiaro che quando un pilota arriva in MotoGP deve capire un passo alla volta in che cosa consiste questa categoria. Joan deve essere consapevole che la prima gara non è importante per lui. Le più importanti saranno le ultime" ha detto Brivio, che in qualche modo sa cosa serve ad un debuttante in MotoGP, visto che in precedenza ha seguito Maverick Vinales (2015) ed Alex Rins (2017).
Davide non ha paura di questa nuova sfida, perché crede davvero nel talento del nuovo arrivato: "Quando hai un pilota di talento come Joan, l'unica cosa che devi fare è lavorare, perché quando hai le basi è tutto più facile" ha concluso Brivio.
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