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Biaggi e Bayliss: quando la passione non passa mai

Ieri erano entrambi in pista al Mugello: Max ipotizza un futuro da supertester, Troy voleva solo divertirsi

Chi ieri avesse avuto la fortuna di passare dal Mugello, avrebbe avuto la sensazione di aver fatto un salto nel passato di qualche anno, perchè in pista c'erano due piloti che hanno lasciato un segno importante nella storia del Mondiale Superbike: Max Biaggi e Troy Bayliss. Il "Corsaro" era in sella alla ART-Aprilia MotoGp, mentre l'australiano, idolo inconstrastato dei tifosi della Ducati, era sulla 1199 Panigale. Per entrambi si è trattato di un test organizzato soprattutto a scopo di divertimento, ma questo non vuol dire che non si siano impegnati per cercare di ritrovare lo smalto di un tempo. "Baylisstic" ha inanellato una quarantina di giri del saliscendi toscano, con un miglior riferimento di 1'52"6, un tempo quindi lontano dal suo best di 1'51". A fine giornata, infatti, ha ammesso di non essere più quello di un tempo, anche se a luglio sarà di nuovo in sella alla bicilindrica di Borgo Panigale: "Tornerò in pista per vedere come me la cavo, anche se so bene che il tempo non torna indietro e non sarò mai veloce come ai bei tempi" ha raccontato alla Gazzetta dello Sport. Non a caso, il 45enne ha immediatamente messo a tacere le voci di un possibile ritorno, aggiungendo però di aver visto piuttosto in forma il suo collega: "Per me ormai è un po' tardi, Max invece ha smesso da poco e l'ho visto in forma. Io credo che ci riproverà". Peccato che per ora il diretto interessato abbia smentito la cosa, dicendo comunque che si vedrebbe volentieri nei panni del collaudatore: "Si, potrei essere un supertester, cioè un professionista che si prepara come se dovesse correre e poi prova e basta. Nessuna marca ha una figura di questo livello". A 42 anni e dopo un anno e mezzo di inattività, però c'è anche da pensare alla famiglia: "Correre, fare il tester, non fare niente: mi piacerebbe fare una scelta che piace a tutti. Per vent'anni ho pensato solo a me stess, adesso devo tener conto anche di chi ho vicino". Intanto, nonostante ieri abbia messo insieme appena 7 giri a causa della pioggia, Max ha dato anche qualche dritta ai tecnici della Casa di Noale: "L'attuale ART è una moto stradale adattata, né carne ne pesce. Ma potrebbe andare bene per sviluppare determinati componenti in vista del 2016, come l'elettronica".

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