Aurin: "Nessuno si aspettava che Alex arrivasse così presto"
Ramon Aurin, capo tecnico di Alex Marquez, ha elogiato la crescita del rookie, evidenziando la sua capacità ad adattarsi ad una moto progettata per uno stile di guida diverso.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Allo stesso tempo, uno dei tecnici più esperti del paddock, ha sottolineato anche che il pilota di Cervera ha ancora una lunga strada da percorrere in MotoGP.
Il podio ottenuto due settimane fa a Le Mans ha indubbiamente motivato il più giovane dei Marquez. Una settimana dopo, ad Aragon, ha confermato la sua parabola ascendente con una rimonta che lo ha portato dall'11esimo posto in griglia al secondo, con un ritardo di appena tre decimi dal vincitore Alex Rins.
La stagione del campione del mondo della Moto2 ha avuto il suo punto di svolta nel test di Misano, svolto a cavallo tra le due gare disputare sul tracciato intitolato a Marco Simoncelli. E, anche se l'analisi è su periodo molto breve, vale la pena notare che il #73 è il pilota che ha conquistato più punti negli ultimi tre GP (43).
In questo periodo è passato dal 16esimo posto nel Mondiale dopo il Gran Premio d'Emilia Romagna, quando era a 64 punti dal leader (Andrea Dovizioso) al 12esimo odierno, a 54 dal nuovo battistrada Joan Mir.
Secondo Aurin, le chiavi dell'innegabile salto di qualità del ragazzo sono perfettamente logiche: talento, capacità di lavorare e disponibiltà da parte della Honda a fornirgli quegli aggiornamenti che gli servivano per adattarsi una moto progettata per lo stile di guida del fratello, molto più aggressivo del suo.
"Alex ha uno stile di guida diverso da Marc, e la Honda cerca di adattarsi il più possibile. Alex ha richiesto una configurazione e alcune parti che la Honda, per fortuna, è stata in grado di dargli. Sia lui che la squadra si sono adattati, ma la moto è di Marc" ha spiegato Aurin a Motorsport.com.
Si è sempre detto di Alex che probabilmente non è esplosivo come altri piloti e probabilmente ha bisogno di fare passi più corti, ma altrettanto decisi, e anche lui si definisce in questo modo. Aurin è d'accordo con questa lettura, ed è per questo che è in qualche modo sorpreso dalla spettacolare ed improvvisa ascesa di Alex.
"Quando un pilota arriva in una nuova categoria, ha bisogno di un processo di adattamento. Alcuni si adattano più velocemente di altri. Nel caso di Alex, direi che finora è andato passo dopo passo, ma sempre in avanti. Probabilmente nessuno si aspettava che arrivasse così presto" ha aggiunto il tecnico spagnolo, soddisfatto degli ultimi risultati, ma allo stesso tempo convinto che non sia stato ancora raggiunto nulla.
"Non voglio togliere credito ad Alex, ma forse quando arriveremo a Valencia sarà più dura, perché è un circuito diverso e non così adatto al suo stile di guida. Per il momento non ha vinto nessuna gara e dobbiamo andarci piano: ha fatto una bella gara ad Aragon? Sono il primo a vederlo, ma dobbiamo fare un passo alla volta. Non vogliamo lanciare razzi, per evitare che ci ricadano addosso più avanti" ha concluso Aurin.
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