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Anteprima Ducati: nasce il 15 gennaio la MotoGP col telaio più corto

La Desmosedici 18 verrà presentata nell'Auditorium della sede di Borgo Panigale a metà gennaio: sarà la moto con la quale Lorenzo cercherà la prima vittoria sulla Rossa, con l'ambizione di creare con Dovizioso un attacco Ducati a due punte.

Atmosfera

Foto di: Franco Nugnes

Gigi Dall'Igna, General Manager Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Gigi Dall'Igna, Ducati Team General Manager
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Ducati Corse farà cadere i veli della MotoGP 2018 il 15 gennaio: la squadra di Borgo Panigale sarà la prima a mostrare la sua arma per la prossima stagione nell’Auditorium, la ormai tradizionale location per il lancio del nuovo e attesissimo mezzo.

Dopo il secondo posto alle spalle di Marc Marquez conquistato da Andrea Dovizioso quest’anno, la Casa bolognese ambisce al titolo mondiale con una moto che non sarà la figlia diretta di quella che ha conquistato ben sei successi con il rider romagnolo.

La Desmosedici GP18 sarà sostanzialmente diversa: l’obiettivo di Gigi Dall’Igna è di poter contare su un attacco a due punte, potendo ancora contare su Dovizioso, ma cercando di recuperare anche Jorge Lorenzo. Lo spagnolo ha avuto un adattamento difficile alla Rossa e solo nella parte finale della stagione ha trovato il feeling per sfruttare quel potenziale tecnico che la Ducati aveva, ma che il maiorchino non ha saputo capitalizzare.

A quanto risulta a Motorsport.com nei test di Sepang farà il suo debutto un telaio del tutto nuovo che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe essere più corto proprio per andare incontro alle caratteristiche di guida di Jorge che predilige una moto con un’alta velocità di percorrenza in curva.

La Desmosedici GP18, quindi, rispetto alla progenitrice che era indiscutibilmente la migliore in staccata, potrà concedere qualcosa in frenata per migliorare la maneggevolezza in piega.

Sulla carta verrebbe da dire che è una moto che si adatterà di più allo stile di guida di Lorenzo anziché a quello di Dovizioso, ma è più corretto dire, invece, che quanto verrà lasciato in fatto di stabilità in staccata, lo si guadagnerà nella percorrenza di curva a vantaggio di una moto un po’ meno fisica capace di un tempo sul giro migliore, con un minore degrado delle gomme.

Non solo, ma aspettiamoci anche l'ennesimo salto qualitativo in materia aerodinamica, un filone che Dall'Igna non vuole lasciar perdere, visto che i risultati sono diventati misurabili...

Il 2018 sarà l’anno buono della Ducati nel confronto con i giapponesi? A Borgo Panigale ne sono convinti…

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