Alex Marquez: "A volte ho pensato che la MotoGP non facesse per me"
Alla vigilia dell'ultima gara della stagione, Alex Marquez fa il bilancio del suo primo anno in MotoGP, dandosi un 6,5 come voto, riconoscendo però di avere ancora molto margine di miglioramento.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il pilota della Honda è ancora in lotta per il titolo di Rookie of the Year con Brad Binder, anche se i 20 punti di margine del pilota della KTM sembrano una distanza praticamente insormontabile quando in palio ce ne sono ancora solamente 25.
Marquez ha mostrato una buona crescita nell'arco della stagione, mentre Binder ha avuto un trend opposto. Contro tutti i pronostici ha vinto a Brno, alla sua terza apparizione nella classe regina, ma da allora non è più salito sul podio.
Nel caso di Marquez, i due podi ottenuti a Le Mans ed Aragon, uniti alla costanza mostrata nelle ultime uscite, hanno confermato che si merita un posto in MotoGP.
Il più giovane dei fratelli di Cervera si è dato un 6,5 come voto, "un buon risultato o quasi", come ha detto giovedì a Portimao, ammettendo che ci sono stati momenti buoni, ma anche momenti negativi.
"Ho imparato molto. Ci sono stati momenti in cui mi sono divertito ed altri in cui ho pensato che la MotoGP non facesse per me. Ho ancora molto da migliorare" ha riassunto Marquez, che considera quasi una missione impossibile strappare a Binder lo scettro di Rookie of the Year.
"Ho commesso due errori, ad Aragon e Valencia, che mi sono costati il titolo di Rookie of the Year. Tuttavia, sono errori che mi porterò con me e che saranno positivi pensando al futuro" riflette il #73, che non si è ancora completamente ripreso dal colpo al polso rimediato nella Q1 di sabato scorso.
"Sto meglio dall'incidente. La mia schiena migliora ogni giorno e la cosa positiva è che non ho più la sensazione che il mio polso sinistro si stia addormentando" ha concordato Marquez, che il prossimo anno passerà al Team LCR, dove ritroverà anche David Garcia, ingegnere che lo aveva accompagnato nella sua avventura in Moto2.
"Alla fine, non sarò io a scoprire la Honda. Questa moto ha un grande potenziale, ma ci sono alcune cose che devono essere migliorate. Soprattutto, la potenza deve raggiungere la ruota nei circuiti in cui l'asfalto non ha molto grip" ha detto il campione del mondo della Moto2.
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