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Alex Marquez: “Ho sempre vissuto all’ombra di mio fratello Marc”

Alex Marquez ha presentato oggi il documentario ‘Yo soy Alex? (Io sono Alex), in cui mostra il suo lato più personale, sempre sotto l’ombra di suo fratello Marc Marquez.

Alex Márquez

Allianz

In collaborazione con Allianz, uno dei suoi sponsor, Alex Marquez ha presentato un emotivo documentario intitolato ‘Yo soy Alex’ (Io sono Alex), che al centro vede la figura di un giovane sportivo che ha basato il suo successo più sul lavoro che sul talento naturale che invece tira fuori suo fratello Marc.

Lo stesso Alex riconosce di aver sempre vissuto sotto l’ombra di un fenomeno di dimensioni macroscopiche come Marc Marquez, ma rivendica il fatto di essere un due volte campione del mondo, traguardo che per il giovane Alex ha superato le sue aspettative: “Di sogni nella vita ce ne sono tanti, professionalmente ho ottenuto più di quanto sognassi quando ero piccolo, ma in questo sport si vive di presente e di futuro, non del passato. ora siamo in MotoGP e il sogno è continuare a migliorare, arrivare al top di questa categoria”.

Alla presentazione del documentario, Alex ha anche parlato di suo fratello Marc: “Potrei dire molte cose di lui, è otto volte campione del mondo. Ma la cosa che più gli ammiro è il fatto che abbia vinto tanto ma che abbia ancora tanta fame. Ogni giorno vuole essere migliore, guardare i suoi rivali e imparare, questo è il fattore che gli ha fatto vincere tanto”.

“Sono sempre stato Alex, ho sempre vissuto all’ombra di Marc, ma questo non mi dà fastidio. Lavorare in silenzio è una cosa che mi piace e mi dà motivazione. Con il lavoro e i risultati si trova uno spazio nella griglia e anche questo è importante. Il titolo del documentario ‘Yo soy Alex’ (Io sono Alex) mi è piaciuto molto”.

In MotoGP per ora ha conquistato due podi, ma deve ancora vincere una gara. “Nella classe regina vincono gli eletti, sono molto importanti i dettagli, bisogna lavorare tanto per avere tutto al posto giusto in modo da poter vincere. Io lotterò per vincere in MotoGP, è un sogno che ho, ho realizzato quello della Moto3 e della Moto2, che da piccolo erano inimmaginabili”.

Uno dei fattori che possono aiutarlo nel conquistare la prima vittoria è il cambiamento fatto da Honda a metà dello scorso anno, in cui ha reso la moto più guidabile per gli altri piloti oltre Marc: “La moto è molto simile a quella del 2020, sono state migliorate alcune cose, ma non mi fido molto del circuito di Losail, perché non è un buon riferimento. Sarà un inizio di mondiale un po’ strano, bisognerà aspettare qualche gara per capire dove sarà la moto, forse dopo Jerez”.

Durante i test Alex Marquez è caduto cinque volte, l’ultima delle quali gli ha procurato la frattura di un dito del piede. Ma questo non lo preoccupa molto: “Il piede va abbastanza bene, a casa sto recuperando. Se non arrivo alla gara al massimo della forma, mancherà poco, ma con l’adrenalina il dolore passa. Spero non mi dia fastidio”.

Al termine di questi test, Alex ha in mente chi possano essere i favoriti per il Gran Premio del Qatar, in programma domenica: “Le Yamaha sono molto forti in termini di passo gara, ma lo sono anche Mir e Rins. Rossi nell’ultima giornata ha fatto un passo avanti. Penso che sia una gara aperta, soprattutto perché cambiano le condizioni rispetto ai test, vedremo chi avrà il ritmo”.

Suo fratello Marc non correrà la prima gara dell’anno, come annunciato poco fa da Honda. Ma Alex riflette su come i rivali lo accoglieranno quando tornerà in pista: “Non posso essere nella testa degli altri, però tutti dicono che Marc in MotoGP è importante, è stato il campione degli ultimi anni, è un riferimento dal 2013 e ha creato una nuova dinamica nella categoria. Quando tornerà, sarà una motivazione per gli altri. Per me, in quanto suo fratello, sarà una grande notizia vederlo fare ciò che più gli piace, sarà bello tornare ad allenarsi insieme, è da tanto tempo che non lo facciamo a causa dell’infortunio e inoltre mi aiuterebbe”.

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