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Abbiamo visto "MotoGP Unlimited"...e ci ha conquistati!

La nuova serie evento sulla MotoGP è stata trasmessa in anteprima questa settimana, prima a Madrid e poi a Parigi. Uscirà per il pubblico il 14 marzo su Prime Video. Noi l’abbiamo vista e ci è piaciuta molto!

Francesco Bagnaia, Ducati Team, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP, Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Foto di: MotoGP

Parigi – Giovedì sera, vicino agli Champs-Élysées, un certo Fabio Quartararo e una dozzina di altri privilegiati hanno potuto vedere in anteprima due episodi di “MotoGP Unlimited”, la nuova serie evento prodotta da Amazon. Il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia e Alex Rins hanno preso parte all’evento, sfilando sul red carpet dell’Élysées-Biarritz prima di assistere alla proiezione sul grande schermo del dietro le quinte dei loro successi e delle loro sconfitte.

Motorsport.com ha avuto l’onore di poter assistere a questa proiezione e vedere gli episodi 6 e 8 (che coprono all’incirca cinque Gran Premi) di questa serie composta da 8 episodi di circa quaranta minuti ciascuno e che sarà disponibile in meno di un mese. Questo momento è atteso da tutti gli appassionati della MotoGP e anche dai membri del paddock. Noi abbiamo visto una piccola anteprima e le nostre prime impressioni sono state decisamente ottime!

Tralasciamo l’inevitabile paragone con “Drive di Survive”, la serie Netflix sulla Formula 1 che si appresta a uscire con la sua quarta stagione. Certo, il principio è simile perché si tratta di seguire il campionato dall’inizio alla fine mostrandone il dietro le quinte, ma dai due episodi che abbiamo potuto vedere, “MotoGP Unlimited” sembra non avere il difetto maggiore che viene attribuito alla Formula 1. Il montaggio e la musica creano drammaticità, ma la storyline sembra evitare proprio quella finzione che tanto viene criticata alla serie Netflix, mentre si predilige un racconto più realistico e un montaggio che non snatura la verità.

Scene di vita quotidiana si alternano a interviste ed estratti dai Gran Premi (con i rispettivi commenti televisivi in inglese, italiano, francese o spagnolo in base ai piloti): “MotoGP Unlimited” costruisce un racconto cronologico e non tematico, in cui in uno stesso episodio convivono soggetti diversi, come avviene nella vita reale.

Poster MotoGP: Unlimited in Amazon Prime Video

Poster MotoGP: Unlimited in Amazon Prime Video

Photo by: MotoGP / Instagram @motogp

La serie ha l’obiettivo di mostrare la realtà, anche evitando censure e altro. Sembra questa la chiave del successo, e una volta che la serie uscirà al completo, siamo curiosi di scoprire passaggi molto attesi, come il divorzio Vinales-Yamaha, i cui dettagli sono esplosivi. Oppure il ritiro di Petronas dal team SRT. Nei due episodi trasmessi nella première di Parigi, si è assistito già a momenti particolari, come l’emozionante addio di Johan Stigefelt al suo team a una riunione della Safety Commission, dove di solito le telecamere non entrano. Siamo stati anche testimoni delle lacrime di Pol Espargaro nell’intimità del suo motorhome dopo la pole position a Silverstone, o anche a momenti di preparazione senza pretese.

La ricchezza della serie risiede proprio in questi momenti intimi, che siano in circuito o a casa dei rispettivi piloti, portandoci a vedere quei dietro le quinte che di solito sono nascosti. Uno dei punti di forza di “MotoGP Unlimited” è anche il fatto che dà vita a scene che di solito restano lontane dal pubblico. Non si tratta più solo di rombo dei motori, ma anche delle urla al parco chiuso e dei rumori dei box, che si ascoltano molto raramente.

In questo senso, il sesto episodio regala delle scene divertenti, aiutate dal montaggio, con una successione di capricci di Aleix Espargaró. A questa scena fa seguito l'estratto dell'intervista del suo capo meccanico, che con il suo “ah, io, non dico niente” avrà fatto esplodere il pubblico dalle risate. Durante gli 80 minuti che abbiamo visto, abbiamo trovato un Fabio Quartararo in ritardo, un Jack Miller faceto (e maestro nell'aprire le birre con i denti!), un Aleix Espargaró sanguigno e un Jorge Martín affamato di successo... Il documentario vuole essere senza ritegno, e quello che si vede è tutto davvero schietto e onesto.

Il compito era quello di guadagnare la fiducia dei protagonisti, perciò ognuno ha avuto per tutta la stagione una troupe dedicata, e questo è il modo migliore per assistere a scambi confidenziali senza che le squadre chiudessero le porte, ma anche per creare legami. “È stato difficile, soprattutto le prime volte nei momenti più intimi", ammette Quartararo, "ma poi ci siamo abituati, soprattutto quando abbiamo iniziato a conoscere i cameraman e abbiamo instaurato un po' più di fiducia”.

È chiaro che alcuni piloti forse non si sono sbottonati tanto quanto altri. Soprattutto le immagini dell'ultimo Gran Premio di Valentino Rossi sono più convenzionali di molte altre scene, anche se si sente il Dottore parlare delle corse più come lavoro che come piacere. Non vediamo l'ora di scoprire tutta la serie e di vedere piloti come Marc Márquez, che invece non è molto presente negli episodi che abbiamo visto in anteprima. O di vivere da vicino la dolorosa convalescenza di Jorge Martín, definito dai produttori come uno dei personaggi chiave di questa stagione 2021.

Atmosfera

Atmosfera

Photo by: MotoGP

Nove personaggi al centro della serie

Per il suo produttore esecutivo, Bernat Elías, della società di produzione The Mediapro Studio, “MotoGP Unlimited” è "una serie su uno sport", che potrebbe essere una disciplina completamente diversa. È un documentario di cui conosciamo già il finale, ma ciò che ci interessa "è il viaggio tra l'inizio e la fine, portato sullo schermo da grandi personaggi". Il programma non mostra tutto, perché sono stati scelti solo nove piloti: Quartararo, Bagnaia, Marc Márquez, Rossi, Martín, Rins, Aleix Espargaró, Viñales e Mir. Sono quei personaggi "che si arriva a conoscere, si scopre con chi lavora, con chi si muove, con chi condivide le emozioni", afferma il produttore a Motorsport.com. "Piangeremo, rideremo. C'è un tempo per ridere, un tempo per piangere, un tempo per urlare, per vincere, per fallire".

La serie vuole mettere in primo piano le emozioni e non vuole diventare un programma per specialisti. "Abbiamo cercato di evitare tutti gli aspetti tecnici che possono distrarre coloro che non sono appassionati di moto", dice Bernat Elías. "Abbiamo cercato di andare più verso i personaggi, che vengono seguiti durante tutta la stagione. L'idea è che nel primo episodio presentiamo i personaggi e poi vediamo i loro successi, i loro fallimenti, la loro progressione, il rapporto tra di loro e con i rispettivi team". Aggirando gli aspetti più tecnici, ci dispiacerà che alcune prestazioni siano revisionate, come la gara deludente di Pecco Bagnaia a Silverstone, per la quale sarebbe stata interessante la menzione del motivo tecnico, legato alle gomme.

Ma l’obiettivo di “MotoGP Unlimited” è quello di trovare un delicato equilibrio tra il pubblico generale e gli appassionati. I primi scopriranno un ambiente che offre spettacolo, emozione e una buona dose di umorismo, che potrebbe far loro venire voglia di seguire i Gran Premi e permettere alla MotoGP di raggiungere un nuovo pubblico. Coloro che sono già appassionati di questo sport, potranno osservare tutte le porte che si aprono dietro le quinte. Se il lato tecnico delle cose viene tralasciato, così non è per il lato sportivo, come dimostra l'episodio 6, in cui scopriamo Aleix Espargaró introdotto come "capitano" di Aprilia da Massimo Rivola, che sottolinea il ruolo svolto dal pilota spagnolo per convincere Maverick Viñales ad unirsi alla squadra.

Un ultimo punto importante riguarda il linguaggio, e torniamo al confronto con “Drive to Survive” per sottolineare che questa è un'altra grande differenza tra le due serie. Invece dell'inglese che predomina in Formula 1, tutti parlano nella loro lingua madre, che è certamente il modo migliore per raggiungere l'autenticità ricercata dai registi e dai produttori. "Quando si parla una lingua straniera, anche se la si conosce molto bene, c'è sempre una barriera e abbiamo pensato che per avere questa realtà nell'osservazione, questa autenticità delle emozioni, dovrebbero esprimersi mostrando loro stessi", sottolinea Bernat Elías.

È un dettaglio fondamentale, perché il programma evita che la lingua sia un ostacolo o una sanificazione del contenuto, e allo stesso tempo scommette sulla seduzione di un vasto pubblico, sempre più abituato a guardare serie o film in lingue poco diffuse (basta chiedere ai coreani di Squid Game) tramite le diverse piattaforme. È una scommessa che può rivelarsi rischiosa se i sottotitoli non sono perfettamente fedeli al soggetto che traducono, e quindi aspetteremo di vedere se questa debolezza, che riguarda molti programmi di questo tipo, è stata evitata durante l'uscita pubblica.

Ma la cosa principale è un’altra. “MotoGP Unlimited” ci ha dato un assaggio che ci fa solo desiderare di vedere l'intera stagione per poter dare un giudizio più completo. E poi, molto semplicemente, non vediamo l'ora di vedere cosa succede dopo!

Francesco Bagnaia, Ducati Team, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP, Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Francesco Bagnaia, Ducati Team, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP, Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: MotoGP

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