Tripletta spagnola a Jerez de la Frontera, con
Dani Pedrosa che vola via e va a dominare il Gran Premio di Spagna davanti al suo giovane compagno di squadra.
"Camomillo" è passato subito in testa alla partenza, per poi essere subito ripassato da
Jorge Lorenzo che è andato in testa a fare il ritmo. Ma sono bastati cinque passaggi a Pedrosa per prendere definitivamente la vetta e, guidando come sa fare lui senza mai la minima sbavatura, andarsene via da tutti e dominando fino alla bandiera a scacchi.
A quel punto l'attenzione di tutti è andata alla bella lotta per la seconda posizione tra il campione del mondo e l'irriverente rookie della Honda
Marc Marquez.
Il
"Cabronsito" aveva inizialmente un passo che forse gli avrebbe permesso di stare con il suo compagno di squadra, e le ha provate tutte per scavalcare
"Porfuera" il prima possibile e non lasciare scappare il leader. Interno, esterno, sul cordolo.. le ha tentate tutte ma non c'è stato verso e col passare dei giri ed il consumarsi dei pneumatici ha dovuto calmarsi.
Pareva quasi che ci avesse rinunciato, ma negli ultimi giri si è rimesso alla carica e si è riportato sotto all'ultimo passaggio. Ha tentato un primo assalto in fondo al lungo rettifilo, finendo lungo e ripassato da Lorenzo. Ma non si è dato per vinto e all'ultima curva (curiosamente proprio
quella dedicata al maiorchino della Yamaha) si è buttato dentro come già era successo nello storico contatto tra Valentino e Sete Gibernau.
Lorenzo ha tirato la staccata ma lasciando aperta la porta, e Marquez non si è tiato indietro e si è lanciato a mille, arrivando al contatto. Entrambi sono rimasti in piedi, ma la seconda posizione è andata al più giovane dei due, mentre il portacolori della Yamaha si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio, continuando a scuotere la testa per tutto il giro di rientro e facendo più volte il segno di "no" con la mano a Marquez, sia in pista che nel Parco Chiuso.
Quarto ma ben staccato
Valentino Rossi, ultimo dei piloti ufficiali davanti ad un acciaccato
Cal Crutchlow, che ha vinto la sfida tra piloti “satellite” con
Alvaro Bautista, sesto con la Honda RC213V del team Gresini ed a tratti con un ritmo-gara da rimarcare ben al di sotto dell’1’41″.
Faticano tanto le Ducati con
Nicky Hayden settimo davanti ad un
Andrea Dovizioso costretto a lottare fino all’ultimo con la CRT di
Aleix Espargaro.
L'ART-Aprilia del team Aspar è andata fortissimo, giocandosela alla pari i prototipi MotoGP 1000 e chiudendo alla M1 satellite della Tech1 di
Bradley Smith e la Ducati Desmosedici GP13 “Laboratorio” di
Michele Pirro, undicesimo sul traguardo conquistando punti mondiale alla sua prima delle tre wild card in programma per il 2013.
A terra dopo pochi giri
Andrea Iannone, che però stava andando molto forte, mentre rimedia due punti mondiali
Danilo Petrucci, che porta la Ioda-Suter-BMW in 14° posizione davanti alle FTR Kawasaki del Forward Racing di
Colin Edwards e
Claudio Corti.
MotoGp - Jerez de la Frontera - Gara
MotoGp - Jerez de la Frontera - Campionato
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