Oliveira: "Ho fatto tutto il possibile, ma non è bastato"
Nonostante una rimonta di quasi 100 punti su Kent, il pilota della KTM non si sente il vincitore morale
Miguel Oliveira è arrivato davvero ad un soffio da completare una rimonta che avrebbe avuto dell'incredibile ai danni di Danny Kent (ha recuperato 94 punti in 5 gare), ma vincere le ultime tre gare della Moto3 non gli è bastato per portarsi a casa la corona di campione del mondo prima di passare in Moto2, nella quale curiosamente dividerà il box del Leopard Racing proprio con il suo avversario.
Partendo per Valencia con 24 punti da recuperare, le sue chance erano davvero poche, ma vincendo al Ricardo Tormo lui ha comunque fatto il suo dovere anche se non è servito: "Sostanzialmente ci sono stati due piloti che hanno dominato una metà della stagione a testa. Devo essere felice di questo secondo posto perché ho fatto tutto quello che ho potuto: la realtà è che mi sono presentato a quest'ultima gara con 24 punti da recuperare e non dipendeva da me. Quello che è certo è che mi servivano 25 punti per continuare a sperare e sono andato a prendermeli. Per questo ovviamente sono felice, perché ho fatto il mio dovere".
Il pilota della KTM non ne vuole sapere neanche di sentirsi il vincitore morale, perché lui e Kent hanno dominato una metà di campionato a testa: "Se guardiamo alla prima parte della stagione di Danny, ha dominato quasi tutte le gare ed era senza dubbio il punto di riferimento. Non penso di essere il vincitore morale, perché alla fine il campionato è una questione di punti e matematica. Penso che se lo sia meritato Danny, perché ha lavorato molto duramente per questo, anche se è vero che io sono stato il dominatore della seconda parte di stagione. E' altrettanto vero però che nella prima parte ci sono state tante gare che avremmo potuto affrontare meglio".
Dovendo vincere per forza, dal muretto non ha voluto neppure segnalazioni sulla posizione di Kent: "No, avevo chiesto alla squadra di non darmi informazioni sulla posizione di Kent, perché avevo una sola opzione per portare a casa il Mondiale ed era vincere. Non volevo sapere dove fosse per concentrarmi sulla gara. Quando ho tagliato il traguardo da vincitore purtroppo ho saputo che non era bastato".
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