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Seconda vittoria in tre gare per Oliveira ad Assen

Gara decisa in volata: sul podio con il portoghese Quartararo e Kent. Fenati e Bastianini sono quinto e sesto

Nel weekend di Assen Miguel Oliveira non era mai sembrato particolarmente in palla, invece oggi è stato proprio il pilota della KTM a portarsi a casa la vittoria nel Gp d'Olanda di classe Moto3, la sua seconda stagionale dopo quella ottenuta al Mugello. Una corsa che è stata a dir poco combattuta, con i primi sette che hanno tagliato il traguardo racchiusi tutti nello spazio di appena 540 millesimi, dopo aver regalato dei duelli e degli incroci di traiettorie davvero strepitosi per ognuno dei giri in programma sul tracciato olandese.

Come sempre in questi casi, ad essere decisivo è stato l'ultimo giro e su una pista su cui le scie non contano troppo Oliveira si è giocato le sue carte mettendosi davanti e provando a resistere agli attacchi della concorrenza. Una strategia che ha pagato, consentendo al portoghese di andare a prendersi il gradino più alto del podio.

Dopo qualche passaggio a vuoto, torna ad assaporare la gioia del podio Fabio Quartararo, secondo con la sua Honda Monlau. Il rookie francese questa volta ha provato a rimanere lontano dai guai per buona parte della corsa, poi nel finale ha tirato fuori la grinta che lo contraddistingue e all'ultima chicane è arrivato addirittura vicino ad impensierire Oliveira, accontentandosi poi di un risultato comunque molto prezioso.

Così come prezioso è il terzo posto di Danny Kent, che ancora una volta incrementa il suo vantaggio sugli inseguitori nella classifica iridata. Oltre che salire ancora una volta sul podio, il portacolori della Honda Leopard ha portato a 57 lunghezze il margine nei confronti di Enea Bastianini, che ha pagato a caro prezzo un errore commesso nelle prime fasi dell'ultimo giro, venendo relegato al sesto posto finale.

Davanti al romagnolo della Honda Gresini ci sono anche Jorge Navarro e Romano Fenati, che forse avrebbero meritato più di Quartararo e Kent di salire sul podio per quello che hanno dimostrato nell'arco dell'intera corsa. Nelle fasi conclusive però forse ad entrambi è mancato quel pizzico di cattiveria necessario per lottare per la vittoria fino all'ultima curva.

Il quadro delle prime posizioni si completa poi con Brad Binder, rimasto sempre attaccato al trenino, senza dare però la sensazione di essere davvero in lotta. Dietro di lui poi c'è un vero e proprio abisso, perché Karel Hanika che ha vinto la volata per l'ottava posizione si ritrova addirittura a 21" dal vincitore.

Forse dal ceco ci si aspettava qualcosa in più dopo la prima fila di ieri. Discorso che vale anche per Niccolò Antonelli, alla fine ottavo ma attardato anche da un contatto che ha portato al ritiro di una Maria Herrera che stava ancora una volta lottando con grinta per la zona punti con la sua Husqvarna. Punti poi anche per Pecco Bagnaia ed Andrea Migno, rispettivamente 11esimo e 12esimo al traguardo.

La prova del pilota della Mahindra però è stata macchiata anche da un contatto con il compagno di squadra Juanfran Guevara, che ha portato al ritiro pure di Isaac Vinales. Merita poi una citazione il numero che ha fatto Niklas Ajo all'ultimo giro: il finlandese la stava spuntando nella volata per l'ottavo posto, ma all'ultima curva è stato disarcionato dalla sua Husqvarna. Da vero gladiatore però è rimasto aggrappato al manubrio, riuscendo a tagliare il traguardo, anche se solamente in 17esima piazza.

Oltre la ventesima piazza gli altri italiani: Alessandro Tonucci ha chiuso 21esimo, proprio davanti a Stefano Manzi, con Matteo Ferrari che invece si ritrova un paio di posizioni più indietro, alle spalle anche di Ana Carrasco. Out nel finale Andrea Locatelli, che era stato nel secondo trenino praticamente per tutta la gara.

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