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Danny Kent piazza in pole la Husqvarna a Motegi

Prima fila per Niccolò Antonelli, mentre cadono sia Miller che Rins. Solamente 17esimo Fenati

Dopo aver ceduto il passo a Jack Miller nella FP3, Danny Kent ha ribadito ancora una volta di avere un feeling strepitoso con il tracciato di Motegi andando a prendersi la pole position per il Gp del Giappone di classe Moto3 (aveva fatto la stessa cosa nel 2012).

Il pilota della Husqvarna è stato nuovamente velocissimo, staccando un crono di 1'56"555 che gli ha consentito di distanziare di 344 millesimi un ottimo Niccolò Antonelli, che proprio sotto alla bandiera a scacchi ha portato la sua KTM del Team Gresini in mezzo alla prima fila. Una prima fila decismanete inedita, perché si completa con la Honda dell'altro britannico John McPhee, che ha conquistato quindi il suo miglior risultato in carriera in qualifica.

Questa volta poi c'è una curiosità, perché in quarta piazza troviamo la Mahindra di Miguel Oliveira e questo vuol dire che nelle prime quattro posizioni ci sono ben quattro moto differenti. Primo fino a pochi minuti dal termine, Jack Miller invece si è dovuto accontentare del quinto posto in griglia, mostrando anche uno spettacolare highside e precedendo all'altra KTM di Isaac Vinales.

A faticare sono state in particolare le due Honda del Team Estrella Galicia, con il leader iridato Alex Marquez che prenderà il via dalla settima piazza ed il suo compagno Alex Rins, pure lui autore di una caduta, addirittura dalla nona. Tra i due c'è anche la Mahindra del sudafricano Brad Binder.

Molto interessante la prova di Alessandro Tonucci, 12esimo con la sua Mahindra, anche se non bisogna dimentica che il "Tonu" ha conquistato proprio qui il suo unico podio nel Motomondiale. Zona punti virtuale anche per Enea Bastianini, accreditato del 15esimo tempo, mentre gli altri italiani purtroppo sono tutti più indietro, capitanati dal 17esimo posto di Romano Fenati, che non è riuscito a trovare la scia giusta e non ha neppure ripetuto il tempo delle ultime libere.

Oltre il 20esimo posto tutti gli altri, con Matteo Ferrari che nel finale si è reso purtropppo protagonista anche di una scivolata. Stessa sorte capitata anche a Karel Hanika e ad Alexis Masbou. Senza dimenticare Zulfahmi Khairuddin.

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