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Austin, Libere 3: Kent sotto alla pole del 2014

Attenzione però perché ci sono diversi italiani tra i migliori: Locatelli è terzo, Antonelli quinto e Bagnaia nono

E' bastata una sola sessione con la pista asciutta ai piloti della Moto3 per scendere sotto la pole position realizzata un anno fa da Jack Miller ad Austin. In realtà ci è riuscito solamente Danny Kent, ma è già un dato interessante, visto che l'ultimo turno di prove libere è iniziato con una nebbiolina fastidiosa che rendeva umido l'asfalto.

Con la sua Honda del Leopard Racing, il britannico ha stampato proprio all'ultimo giro un 2'16"195 con cui ha distanziato di ben mezzo secondo il diretto inseguitore Miguel Oliveira, che quindi rispetto a ieri è riuscito a portare la sua KTM decisamente più in alto.

In terza posizione troviamo uno strepitoso Andrea Locatelli, che conferma ancora una volta di aver trovato un gran feeling con la sua Honda del Team Gresini sul tracciato texano. Fino a pochi minuti dal termine era addirittura al comando, ma poi è stato costretto a rientrare perché aveva danneggiato il cupolino.

Finalmente si vede nelle posizioni di vertice anche la KTM di Brad Binder, mentre in quinta posizone c'è la Honda di Niccolò Antonelli davanti a quella del leader del Mondiale Alexis Masbou. Settimo tempo per la migliore delle Mahindra, che è quella di un ottimo Juanfran Guevara, bravo ad infilarsi davanti a Livio Loi.

Tra i primi dieci poi c'è posto anche per Pecco Bagnaia, autore del nono tempo, mentre nel finale Enea Bastianini è arretrato fino al 12esimo posto, giusto alle spalle del rookie Fabio Quartararo. Più attardati invece gli altri italiani, a partire da un Romano Fenati che occupa la 18esima posizione dopo essersi reso protagonista di una scivolata con la KTM dello Sky Racing Team VR46.

Ruote all'aria ci è finito anche l'esordiente Stefano Manzi, che ha pagato un po' la sua inesperienza: il pilota del San Carlo Team Italia procedeva lentamente in traiettoria ed è stato urtato da Masbou. Per lui non ci sono state conseguenze, ma la stessa cosa purtroppo non si può dire per la sua Mahindra.

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