Martin: "Le difficoltà mi hanno insegnato a dare il meglio sotto pressione"

Il pilota del Gresini Racing si è laurato matematicamente campione del mondo oggi, diventando il 50esimo iridato spagnolo, oltre ad aver firmato la vittoria numero 600 per la regione iberica.

Un risultato incredibile per un pilota che ha fatto fatica ad emergere in un mondo nel quale la componente economica svolge sempre un ruolo sempre più importante.

I setti trionfi di Martin sono un riflesso della superiorità esibita durante una stagiona molto sofferta, nella quale ha dovuto fare i conti anche con diversi infortuni.

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"Questo è stato l'anno chiave, sono stato molto forte. La stagione è stata molto complicata, con tanti inconvenienti, ma ho saputo reagire a tutti. Vincere il titolo in questo modo, dopo molte gare in cui sono stato molto superiore, è un sentimento brutale" ha sintetizzato Martin.

Tutte queste esperienze faranno parte del suo bagaglio e sicuramente saranno di grande aiuto il prossimo anno, quando salirà in Moto2 con la KTM.

Fino ad allora, Martin si potrà godere un titolo che fino a qualche anno fa sembrava qualcosa di impossibile per un pilota cresciuto in un ambiente molto umile.

"Ai giovani che vedono quello che ho ottenuto oggi, dico che non è facile arrivare nel Mondiale, figuriamoci vincere. Ci sono molte stelle che devono allinearsi. Anche se ci sono stati dei momenti duri, i miei sforzi sono stati ricompensati" ha detto lo spagnolo, accompagnato nei festeggiamenti dai genitori Susana ed Angel.

"Senza la mia famiglia sarebbe stato impossibile. Hanno fatto di tutto per permettermi di correre ed abbiamo avuto un paio di momenti molto complicati, nei quali avrei smesso di correre se non avessi fatto bene" ha confermato il #88, vincitore della Red Bull Rookies Cup nel 2014, trampolino di lancio che gli ha aperto le porte del Mondiale.

"Nella mia carriera ho avuto un paio di momenti in cui avrei dovuto fare bene o andare a casa. Mio padre dice sempre che lavoro meglio sotto pressione. Tutti quei momenti mi hanno insegnato a dare il meglio sotto pressione, al punto che quest'anno non l'ho neanche notata" ha concluso Martin.