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Diverse incongruenze nel regolamento della Moto3

Scorrendo la versione definitiva si trovano ancora dei punti "particolari"

L’ultima riunione della Gp Commission del 2 ottobre scorso ha diramato il regolamento definitivo e ufficiale per la futura categoria Moto3, che prenderà avvio nel 2012. Già quasi un anno addietro scrivemmo un articolo nel quale evidenziavamo le incongruenze regolamentari incluse nella prima bozza, di conseguenza ritorniamo sull’argomento ora che i giochi sono fatti e la bozza è diventata esecutiva. MOTORI QUASI UGUALI Il regolamento tecnico viene confermato pressoché identico a quello diramato lo scorso anno nella bozza. Restano quindi vincolati i seguenti parametri: - Motore quattro tempi a pistoni - Alesaggio massimo 81,0 mm - Un solo cilindro - Cilindrata massima 250 cc - Regime massimo: 14.000 giri/min - Accensione singola - Massimo 4 valvole - Distribuzione a catena (la catena deve essere unica ed è permesso un solo ingranaggio intermedio) - Divieto di usare valvole pneumatiche o idrauliche, fasature e alzate variabili - Divieto di usare pistoni ovali - Obbligo di impiego della centralina fornita dall’organizzatore - Divieto di utilizzo di un data logger aggiuntivo (sarà compreso nella Ecu standard) - Divieto di utilizzo di sistemi ride by wire - Pressione di alimentazione massima di 5 bar - Emissioni acustiche: 115 dB(A) a 5.500 giri/min - Cambio di tipo standard con divieto di utilizzo di sistemi seamless - 2 rapporti disponibili per la primaria e 2 rapporti al massimo per ciascuna marcia, da dichiararsi a inizio stagione Allora… siamo d’accordo che al giorno d’oggi i budget devono essere controllati, ma la lista delle specifiche imposte dalla FIM è talmente stringente che ad un produttore resta pochissima libertà di progetto. In pratica c’è la sola possibilità di decidere come inclinare il cilindro, da che parte far uscire il pignone e progettare una testata che sia il più possibile pulita nel disegno. Tutto il resto è pressoché vincolato e prestabilito; anche la misura del cilindro è pressoché fissata visto che non avrebbe molto senso autoimporsi degli alesaggi diversi da 81 mm (anche se la Honda ha preso una strada diversa, mentre KTM ha puntato subito all'alesaggio massimo). Fa sorridere anche il fatto di aver vietato l’utilizzo di sistemi ride by wire, e il motivo è banale. Ma se la centralina di controllo motore viene fornita dall’Organizzatore, come sarebbe possibile usare un ride by wire e soprattutto settarne le mappe se la Ecu non ne prevede la possibilità? IL PROBLEMA DELLA FORNITURA E qui ci risiamo… già lo scorso anno sollevammo la questione regolamentare che prevede che: “Ogni costruttore deve impegnarsi a fornire sufficienti motori e parti di ricambio per il fabbisogno di 15 piloti a stagione, se richiesto”. Ci permettiamo di sollevare nuovamente la questione: che significa che “se richiesto” bisogna impegnarsi a fornire 15 piloti? Che ogni costruttore, anche una piccola engineering, deve essere in grado di costruire almeno 120 motori all’anno (8 a pilota come da regolamento), altrimenti non può iscriversi al campionato? Sinceramente questa regola sembra alquanto balzana, ma a ben guardare potrebbe essere stata imposta per un motivo. Qui si cerca esplicitamente di evitare che un bravo artigiano o una piccola engineering, prenda un motore da cross di serie e lo elabori a suo piacimento e si iscriva alla Moto3. Leggendo le specifiche tecniche del regolamento, infatti, sarebbe assolutamente possibile prendere un telaio di una 125 GP odierna e montarci un 250 da cross ben preparato per schierarsi in griglia il prossimo anno. E invece no. Il regolamento così fatto, obbliga chi vuole correre a comprare un motore a prezzo imposto, da uno dei costruttori che si sono accreditati presso la FIM. Oltre a ciò, questo regolamento di fatto esclude dalla partecipazione le piccole engineering che, con grandi sforzi, potrebbero costruirsi i motori per la propria squadra, ma non hanno le risorse per diventare costruttori di motori su scala più ampia. Per fortuna alla FIM qualcuno deve essersi accorto che questa regola avrebbe tagliato fuori tante engineering interessate a entrare in Moto3, ed è stata inserita una clausola rivolta ai produttori che partecipano per il primo anno, limitando il numero di piloti da “motorizzare” a 8 (ma solo per la prima stagione). Insomma, vorremmo sbagliarci, però abbiamo la netta sensazione che il nuovo regolamento sia stato realizzato affinchè gli attori sul palco siano sempre gli stessi…

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