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Intervista

Di Giannantonio: "Quando prendi un 10 a scuola non ti monti la testa, questa vittoria è un 10"

Il pilota del Gresini Racing vuole tenere i piedi ben piantati per terra dopo il primo successo in Moto3 conquistato a Brno e ora crede al titolo con soli 17 punti da recuperare. Per il 2019 invece pensa già alla Moto2.

Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3

Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3

Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3
Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3
Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3
Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3, Aron Canet, Estrella Galicia 0,0, Jakub Kornfeil, Prustel GP
Aron Canet, Estrella Galicia 0,0, Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3, Jakub Kornfeil, Prustel GP
Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3
Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3
Fabio Di Giannantonio, Del Conca Gresini Racing Moto3

"Quando vai a scuola e prendi 10 non ti monti la testa. Questo è un 10 al compito in classe". Con questa risposta Fabio Di Giannantonio ha fatto capire chiaramente che per lui la vittoria di Brno, la tanto attesa prima vittoria nel Mondiale Moto3, rappresenta un punto di partenza e non un punto d'arrivo.

Tante volte l'aveva sfiorata e il caso più eclatante è sicuramente quello di Le Mans di quest'anno, dove aveva tagliato il traguardo per primo, ma poi si era visto "sfilare" il gradino più alto del podio con una penalità. Per questo comunque quella di ieri è stata una giornata speciale: "E' bello perché sono tre anni che ci lavoriamo, ma veramente, non tanto per dire. A casa io non lavoro per fare bene alle gare, ma per vincere".

Una vittoria arrivata al termine di una gara in cui non è stato affatto facile tenere testa alle KTM: "Non è stato facile, perché la Honda ha portato qualche miglioria, ma la KTM continua ad essere molto veloce sui rettilinei, inoltre io sono più alto e più pesante rispetto alla media dei miei avversari. Sul dritto quindi per me è molto impegnativo stare davanti e qui, con queste salitone e questi rettilinei, bisogna crederci per vincere. Mi sono alzato con la convinzione che fosse il mio giorno e l'ho vinto".

"Me l'aspettavo più facile, perché per tutto il weekend i tempi mi erano venuti in maniera abbastanza semplice, anche con la gomma usata. Mi aspettavo anche un gruppo più piccolo, invece eravamo un gruppone con tante KTM e temevo che il loro motore potesse fare la differenza. Però alla fine ci sono riuscito" ha aggiunto.

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Ora ci sono appena 17 punti da recuperare sul leader Marco Bezzecchi, quindi la parola Mondiale non è un tabù: "Io ci ho sempre creduto. Ho fatto un piccolo errore al Sachsenring però qui mi sono ripreso abbastanza. Si può fare, anche se speravo di vincere la gara senza Martin infortunato. In Austria proveremo a fare di nuovo bene, perché i punti da recuperare sono pochi, anche se per il momento è meglio continuare a ragionare gara per gara".

Quando poi gli è stato chieste se comunque, al terzo anno nella categoria, questa vittoria è arrivata troppo tardi, ha spiegato: "Alla fine è un processo di crescita, sia con la moto che con il team. L'anno scorso facevamo più fatica a trovare l'assetto, invece quest'anno ci viene tutto più facile. Anche con i ragazzi c'è un feeling mostruoso e ci divertiamo un sacco a lavorare insieme. Era arrivato il nostro momento diciamo".

Sul suo futuro però non sembra avere troppi dubbi: "Io vorrei fare la Moto2, ma io penso solo a guidare la moto. Mi sento pronto per fare un salto, perché sono tre anni che guido questa moto ed i risultati ci sono. Mi piacerebbe anche continuare con Gresini e ne stiamo parlando".

Informazioni aggiuntive di Jamie Klein

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