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Di Giannantonio: "Entro nel mondiale in punta di piedi... anzi, su uno!"

17 anni e una gran voglia di crescere con umiltà: si è presentato così il romano Fabio Di Giannantonio, neo arrivato in casa Gresini Racing, con cui debutterà in Moto3.

Fabio Di Giannantonio

Fabio Di Giannantonio

Gresini Racing

Massima umiltà e sorrisone smagliante: si è presentato così Fabio Di Giannantonio, neo arrivato in casa Gresini Racing, team con il quale debutterà nel Motomondiale in Classe Moto3.

Il ragazzino di Roma era emozionatissimo alla presentazione della squadra avvenuta oggi a Faenza nella sede romagnola del reparto corse.

"Per me è una super-occasione - ha esordito il "Digia", così soprannominato da Gresini, mentre scopriva la sua nuovissima Honda - Il team e la moto sono il Top, ringrazio Fausto per la fiducia. Il mio obiettivo è crescere gara dopo gara e divertirmi. Ho tutto da imparare perché il salto di categoria è sinceramente molto grande, non pensavo così tanto, ma quando sono arrivato qui ho notato subito la differenza perché vanno tutti molto forte".

Fabio, però tu sei un debuttante nel Mondiale: raccontaci qualcosa di te per conoscerti meglio...
"Sono di Roma zona Eur, faccio la terza al liceo scientifico; è un po' faticoso perché studio e motomondiale non vanno molto d'accordo, però l'obiettivo è il diploma. Mio padre vende pesce all'ingrosso aiutato da mia mamma. Mi piace leggere le biografie dei piloti e giocare a calcio nel tempo libero. Per spostarmi usavo un motorino, ma un vecchietto mi ha investito; io non mi sono fatto nulla, ma purtroppo il motorino era da buttare".

Come sei arrivato al mondiale?
"Si vede che vedendo le mie gare hanno notato qualcosa di interessante nel mio stile, ma da solo non riesco a giudicarmi. Come pilota sono sempre riuscito ad essere sempre piuttosto pulito e con questa Honda direi che è un pregio. Personalmente sono un ragazzo coi piedi per terra, quindi non mi monto la testa".

Quali sono le prime differenze che hai notato?
"Questa moto va molto più forte rispetto a FTR Honda e KTM che ho guidato in passato perché il motore è davvero potente; inoltre come maneggevolezza è molto più facile. Il CIV e la Red Bull Cup mi hanno fatto crescere molto dandomi la possibilità di imparare qualcosa di diverso e lavorare su vari aspetti".

Come hai trovato il passaggio al Mondiale?
"Qui il lavoro si fa serio, gli allenamenti richiedono maggior concentrazione perché in pista devi essere pronto e sereno, consapevole che però bisogna spingere al massimo".

Come è nata l'opportunità di approdare alla Gresini Racing?
"Lo scorso anno la Red Bull Cup è andata molto bene e l'ultima gara si è disputata ad Aragon in concomitanza con il Motomondiale. Mio padre ha incontrato Fausto e da lì sono iniziati i primi contatti; alla fine siamo arrivati alla presentazione di oggi che ho una Honda #4 in Moto3! All'inizio non ci credevo, è tutto bellissimo!"

Ai tuoi amici cosa hai raccontato a firma avvenuta?
"E' stata una bella emozione ed erano tutti molto felici. Mi seguono molto e ogni volta che torno a casa andiamo fuori a cena perché vogliono sapere le mie avventure in pista".

Come hai trovato l'ambiente in questo nuovo team?
"Bellissimo, molto famigliare perché passiamo ogni istante assieme in tranquillità. Come sono entrato? In punta di piedi, ma con un solo piede! Bisogna restare molto tranquilli senza montarsi la testa, qui le cose si fanno serie. So che devo fare un passo alla volta con estrema calma".

Hai già parlato con qualcuno dei grandi?
"Ho conosciuto Valentino Rossi e mi ha stupito per la grande umiltà. E' un grande, abbiamo chiacchierato con grande serenità ed è stato gentilissimo. Però so che di consigli ne darà di più ai ragazzi della sua squadra... Ho parlato anche con Raffaele De Rosa e nel 2015 mi ha dato una grossa mano perché lo abbiamo passato allenandoci assieme. Se dovessi andare da qualcuno vorrei scambiare due parole con Andrea Dovizioso, mi piace moltissimo il suo approccio e il metodo di lavoro che ha. Poi Sam Lowes, che corre con Gresini in Moto2: è un matto e mi fa divertire tantissimo. Infine sicuramente Enea Bastianini, il mio compagno di squadra, che ha già esperienza e qualcosa mi può insegnare".

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