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Intervista

Bulega: "Posso ancora tornare nelle posizioni che contano prima di passare in Moto2"

Il pilota dello Sky Racing Team VR46 sta vivendo un momento difficile perché ha poco feeling con l'anteriore della KTM, ma è convinto di poter dare ancora una svolta alla sua ultima stagione in Moto3: ecco cosa ha raccontato a Motorsport.com.

Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46

Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46

Gold and Goose / Motorsport Images

Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46
Nicolo Bulega, Sky Racing Team VR46

Nicolò Bulega ha solo 18 anni, ma sta già vivendo un momento molto particolare della sua carriera. Arrivato nel Motomondiale due anni fa da campione del CEV e con l'etichetta pesante di "nuovo Valentino", il pilota dello Sky Racing Team VR46 ha subito mostrato di avere stoffa in Moto3, firmando la sua prima pole ed il primo podio dopo appena quattro gare, per di più a casa degli spagnoli, a Jerez de la Frontera.

E' normale quindi che le aspettative su di lui siano diventate immediatamente molto alte e l'anno da rookie, concluso al settimo posto, lasciava presagire grandi cose per il futuro. Nel 2017 però non è riuscito a ripetersi, anche a causa di una KTM che obiettivamente non era allo stesso livello della Honda.

Il 2018 doveva quindi essere la stagione del riscatto, ma purtroppo la frattura dell'astragalo rimediata nell'ultima gara dello scorso anno a Valencia ha richiesto un periodo di recupero più lungo del periodo e quindi non è arrivato al 100% all'inizio del Mondiale. Inoltre non è mai nato il feeling giusto con l'anteriore della nuova KTM. Tanti fattori che hanno fatto sì che dopo sei gare "Bulegas" non sia ancora riuscito a centrare la zona punti.

Questo però sembra essere il classico momento troppo brutto per essere vero, dal quale un pilota può uscire solo rafforzato una volta messe da parte le difficoltà, perché sul talento di Nicolò non ci sono mai stati dubbi. Ne abbiamo parlato con lui al Mugello e anche il diretto interessato cerca di guardare con ottimismo al futuro, con la convinzione di avere ancora le carte in regola per dare una svolta ad una stagione nata con il piede sbagliato.

Come procede il recupero dall'infortunio di Valencia? Ti sei completamente ristabilito o ti sta facendo ancora tribolare?
"Sicuramente non sono ancora guarito al 100%. Mi fa ancora un po' male, però non è un problema per andare in moto. Sull'allenamento invece mi limita abbastanza, perché da quando mi sono infortunato non sono più riuscito a correre a piedi, quindi ho dovuto modificare il mio programma di allenamento, anche se penso di aver lavorato comunque bene e di essere abbastanza in forma".

Su di te ci sono sempre state grandi aspettative, quindi fa un po' strano vederti là dietro. Riesci a riassumere quali sono le difficoltà con cui hai dovuto fare i conti in queste prime gare?
"Sicuramente stiamo avendo un momento di difficoltà. E' ovvio e si vede. Purtroppo abbiamo un problema con l'anteriore della KTM di quest'anno, che mi impedisce di guidare in maniera naturale. Ogni volta che entro in curva, l'anteriore inizia a muoversi e finisco un po' largo. Prima del Mugello abbiamo fatto un test a Barcellona nel quale la moto era migliorata abbastanza, anche solo facendo alcune modifiche di set-up, ed avevo girato a tre decimi dai più veloci, quindi spero possa essere utile per il futuro".

Quindi secondo te la situazione si può migliorare anche solo lavorando sul set-up della tua KTM?
"Vedo che la KTM sta lavorando tantissimo ed ho piena fiducia in loro perché è innegabile che si stiano dando tantissimo da fare. Comunque parliamo di una moto che in generale sta andando forte, perché basta guardare quello che stanno facendo Bezzecchi, Kornfeil o Migno per capirlo. Speriamo di riuscire a trovare la quadra e farla andare forte anche noi".

Nelle ultime gare la KTM ha dato soprattutto la sensazione di avere un gran motore: è un'impressione giusta quella che si ha da fuori?
"Quest'anno per fortuna abbiamo un bel motore, anche se forse la Honda in accelerazione va un pochino di più ed è molto forte nelle ripartenze. Noi in allungo abbiamo un piccolo vantaggio, nelle curve però loro vanno ancora un pochino meglio".

Il fatto che tu sia molto alto può incidere in questo momento di difficoltà?
"In realtà ero già alto così anche l'anno scorso. E' vero che peso un po' di più, perché ho preso un po' di massa muscolare, ma non ci posso fare niente. Sto cercando di fare una dieta, ma sono alto 1,81 e quindi faccio fatica a pesare meno di 66-67 chili".

Ma non può essere che la KTM sia una moto nata per essere più adatta ai piloti più bassi di statura?
"Sì, sembra una moto fatta per quelli un po' più piccoli e la Honda invece per quelli un po' più alti. Anche Mir è molto alto però sembrava che ci stesse molto bene sulla Honda. Anche Di Giannantonio quest'anno, però io penso che si possa andare forte anche con la KTM anche con la mia statura".

Al Mugello ad un certo punto eri risalito fino al quinto posto in gara, ma poi nel finale hai perso posizioni: cosa è successo?
"In gara mi sono divertito: tornare a lottare nel gruppo di testa, fare tanti sorpassi su una pista che mi piace moltissimo e davanti al pubblico di casa è stata una bella iniezione di fiducia per continuare a lavorare sodo. Ci ho provato, purtroppo la gomma, da metà gara in poi, ha iniziato a calare e questo mi ha costretto a cedere posizioni".

Guardando avanti, che obiettivo ti sei prefissato per il proseguimento della stagione?
"Dobbiamo migliorare, rimanere concentrati e dare il massimo per trovare qualcosa che mi possa far tornare a stare davanti. Poi voglio solo pensare a fare delle belle gare, senza obiettivi specifici. La cosa principale però è cercare di migliorare in questo momento, il resto verrà da sé se ci riusciremo".

L'anno prossimo appare quasi scontato il salto verso la Moto2. Speri ancora di riuscire a fare la tua prima vittoria in Moto3 prima del cambio di categoria?
"E' una cosa che ora mi pare difficile, ma perché stiamo vivendo un momento di difficoltà. Però penso anche che non sia un Mondiale così segnato. Martin potrebbe essere uno che fa la differenza, ma per il momento non c'è ancora riuscito, quindi è ancora tutto molto aperto. Se riusciamo a trovare la via giusta, penso che possiamo ancora tornare nelle posizioni che contano e fare delle belle gare prima di passare in Moto2 il prossimo anno".

C'è qualche pista che ami particolarmente che magari pensi che potrebbe essere quella giusta per fare una gara importante?
"Phillip Island è la mia pista preferita, però è alla fine del campionato, quindi bisogna cercare di anticipare (ride)".

Lunedì avete fatto un altro test al Mugello, avete provato qualche novità?
"Subito dopo la gara, ci siamo fermati al Mugello per una giornata di test. Abbiamo continuato a lavorare sul setting del davanti della moto per riuscire ad avere più fiducia e stabilità. La prossima gara sarà a Barcellona poi sarà a Barcellona, dove sono stato competitivo nei test prima del GP d'Italia".

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